Gracious TeiyanGracious Teiyan

Dalle prime emicranie al ricovero d’urgenza

Un mal di testa sempre più insistente, che nel giro di due giorni si è trasformato in una condanna senza scampo. È morta così Gracious Teiyan, influencer keniota di 26 anni seguita da oltre 328 mila follower su TikTok, punto di riferimento per contenuti lifestyle e messaggi di autenticità. La notizia della sua scomparsa, avvenuta martedì 16 settembre, ha scioccato la comunità digitale africana e internazionale, suscitando un’ondata di cordoglio.

Secondo quanto riportato dal portale keniota Tuko e confermato dal fidanzato, Paul Simat, i primi sintomi si sono presentati domenica 14 settembre: forti emicranie che hanno convinto la giovane a rivolgersi a un ospedale di Nairobi. Qui i medici hanno deciso di ricoverarla, ma il quadro clinico è precipitato rapidamente. Dopo due giorni, nonostante le cure, Gracious non ce l’ha fatta.

Una patologia rara e poco conosciuta

La diagnosi medica ha parlato chiaro: trombosi del seno venoso cerebrale, più nota come trombosi sinusale. Si tratta di una condizione rara, che comporta la formazione di coaguli di sangue nei seni venosi del cervello. Se non trattata tempestivamente, può essere letale. I sintomi iniziali – spesso mal di testa violenti e improvvisi – sono facilmente confondibili con disturbi comuni, ma nascondono un rischio elevato.

La Cleveland Clinic, centro statunitense di eccellenza, descrive questa trombosi come una patologia insidiosa, che colpisce soprattutto i giovani adulti e che può avere un decorso fulminante. La morte di Teiyan ha riacceso il dibattito sulla scarsa informazione in materia e sulla necessità di rafforzare le campagne di prevenzione.

Il dolore del fidanzato: “Ho pregato Dio di riportarti da me”

A darne notizia ufficiale è stato Paul Simat, compagno della giovane influencer. Su TikTok ha condiviso un lungo messaggio, accompagnato da foto e video della coppia sorridente: “Addio, amore mio. Ho pregato e implorato Dio di riportarti da me, ma Lui ha scelto di riportarti a casa. Il mio cuore soffre, e potrei non capirne mai il motivo, ma scelgo di fidarmi di Lui”.

Il ragazzo, che si è laureato pochi giorni dopo la morte della fidanzata presso l’Università di Nairobi, ha voluto dedicare il traguardo a Gracious. In un video diffuso sui social ha mostrato la dedica scritta per lei: “Il tuo sostegno incrollabile e il tuo incoraggiamento sono stati una fonte di forza durante questo viaggio. Pensavo che per sempre significasse camminare insieme tutta la vita, ma ora ‘per sempre’ sembra un’eternità senza di te”.

L’eco sui social e l’impatto della notizia

La scomparsa improvvisa della giovane ha provocato una valanga di reazioni online. Migliaia di follower hanno espresso dolore e solidarietà al fidanzato, lasciando commenti di affetto e incredulità. “Non riesco a respirare da quando ho saputo”, scrive un utente. “Perdere una persona così incredibile è inimmaginabile”, aggiunge un altro.

La notizia ha spinto molti a informarsi sulla trombosi sinusale, contribuendo a diffondere consapevolezza su una patologia quasi sconosciuta al grande pubblico. Il caso di Gracious mostra come la notorietà di un personaggio social possa trasformarsi in un’occasione di sensibilizzazione collettiva, oltre il confine del dolore personale.

Un vuoto difficile da colmare

Gracious Teiyan non era solo un’influencer con numeri importanti, ma una voce capace di trasmettere vicinanza e autenticità. Nei suoi contenuti parlava di vita quotidiana, aspirazioni, sogni. Il suo profilo non era costruito su immagini patinate, ma su un rapporto diretto con la community. Forse è proprio questa spontaneità ad aver reso così forte lo shock della sua morte.

In Kenya, numerosi quotidiani hanno dato ampio spazio alla notizia, sottolineando come la giovane fosse diventata in pochi anni un punto di riferimento per la sua generazione. La sua scomparsa lascia un vuoto non solo affettivo, ma anche simbolico: quello di una figura che rappresentava la possibilità di emergere grazie alla creatività e alla condivisione genuina.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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