L’appello disperato in tv
Si è conclusa nel modo più tragico la scomparsa di Daniele Ponzo, il ragazzo di 17 anni sparito la sera del 24 settembre dal piccolo comune alle porte di Napoli.
Nelle ore di maggiore apprensione, la famiglia aveva lanciato un appello attraverso la trasmissione televisiva Chi l’ha visto?, nella puntata di mercoledì sera. In diretta era intervenuta la zia: «Era da me, poi è andato via intorno alle 19 meno 10 e non è più tornato. A mio marito ha detto che andava da un’amica ma l’abbiamo contattata e ci ha riferito di non averlo visto. Abbiamo chiamato anche gli ospedali della zona».
La scoperta nel cantiere abbandonato
La speranza di ritrovarlo vivo si è infranta la mattina successiva. Un operaio ha notato un corpo all’interno di un cantiere edile abbandonato e ha subito dato l’allarme.
I carabinieri della stazione di Brusciano hanno identificato il giovane: era Daniele Ponzo, indossava la stessa maglietta nera descritta dai familiari al momento della scomparsa. Accanto, la sua mountain bike, con cui era uscito di casa poco dopo le 19:00 del 24 settembre.
Le prime ricostruzioni degli inquirenti
Secondo le prime verifiche, non ci sono dubbi: si tratta di un gesto volontario. Gli investigatori hanno escluso l’ipotesi di un’aggressione o di un incidente.
Daniele, studente del Liceo Colombo di Marigliano, avrebbe scelto il cantiere come luogo estremo del suo dramma interiore. Sul posto non sono stati rilevati segni di colluttazione o la presenza di terze persone.
Un ragazzo riservato e studioso
La notizia ha sconvolto amici, compagni e docenti. Daniele veniva descritto come un ragazzo tranquillo, molto studioso, con una vita ordinata e senza particolari problemi evidenti.
«Non si era mai allontanato da casa senza avvisare» racconta un’amica. «Era un ragazzo speciale, sempre pronto ad aiutare». Il vuoto lasciato dalla sua scomparsa ha scosso l’intera comunità.
La mobilitazione sui social e in paese
Dopo la scomparsa, la famiglia aveva diffuso centinaia di appelli attraverso i social network. Anche il sindaco di Mariglianella, Arcangelo Russo, aveva rilanciato la richiesta di aiuto: «Abbiamo sperato fino all’ultimo di ritrovarlo». Sotto choc il padre Alessandro, la madre Antonella Iolo e il fratello gemello Dario.
Decine di cittadini avevano partecipato alle ricerche, battendo strade, campagne e zone periferiche. La notizia del ritrovamento ha spento di colpo la mobilitazione, lasciando spazio al silenzio del cordoglio.
Il dolore della comunità
Il sindaco ha espresso la vicinanza dell’amministrazione alla famiglia, annunciando che sarà proclamato il lutto cittadino. «Siamo colpiti da un dolore immenso» ha dichiarato.
Nelle scuole del territorio, in particolare al liceo frequentato dal ragazzo, è stato osservato un minuto di silenzio. I compagni hanno lasciato fiori e biglietti davanti all’istituto.
Un caso che interroga
La vicenda di Daniele solleva interrogativi più ampi sul disagio giovanile e sulle difficoltà che spesso restano nascoste. Gli inquirenti, pur confermando l’ipotesi del suicidio, intendono approfondire eventuali segnali trascurati.
Anche la famiglia, straziata dal dolore, cerca risposte: «Non ci capacitiamo – dicono i genitori – non c’erano avvisaglie».
Una comunità ferita
Mariglianella resta attonita. In poche ore, la speranza di un lieto fine si è trasformata in tragedia. Il volto sorridente del ragazzo, diffuso sui social e in tv, resterà per sempre legato al senso di smarrimento e impotenza che accompagna i drammi più incomprensibili.
Daniele Ponzo non tornerà a casa, ma il suo ricordo resterà inciso nella memoria dei familiari, degli amici e di un’intera comunità che si stringe attorno al dolore della sua famiglia.