Elisabetta Polcino e Salvatore Ocone, a destra il luogo della tragediaElisabetta Polcino e Salvatore Ocone, a destra il luogo della tragedia

Un femminicidio che sconvolge il Sannio, si teme per i due figli

Paupisi, piccolo centro in provincia di Benevento, si è svegliato in un incubo. Elisa Polcino, 49 anni, è stata uccisa dal marito, Salvatore Ocone, 59 anni, con una brutalità che lascia senza parole: secondo i primi rilievi, la donna sarebbe stata colpita ripetutamente alla testa con una pietra.

Dopo il delitto, l’uomo è fuggito con i due figli minorenni della coppia, una ragazza di 16 anni e un ragazzo di 15, entrambi studenti. Al momento non si hanno tracce di loro: non si sono presentati a scuola (frequentano gli Istituti Industriale e Alberghiero) e l’auto del padre, una Opel Mokka nera, è ricercata in tutta la regione ma stando ad alcune indiscrezioni la vettura sarebbe stata localizzata in direzione Rimini.

In Romagna lavora il terzo figlio, maggiorenne e residente a Rimini per lavoro, che è stato avvisato dalle forze dell’ordine ed è già rientrato in paese.


Cosa è successo a Paupisi? Le prime ricostruzioni

Secondo quanto riferito dai carabinieri, Elisa Polcino sarebbe stata aggredita all’interno della sua abitazione. Alcuni vicini raccontano di averla trovata distesa sul letto, “come se stesse dormendo”, ipotizzando che possa essere stata colpita nel sonno.

Le indagini sono coordinate dalla procura di Benevento. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire l’orario esatto della morte e i movimenti dell’uomo. L’auto di Ocone sarebbe stata avvistata in paese intorno alle sei del mattino.

Le ricerche si concentrano anche in zone isolate frequentate dall’uomo. Un elicottero sorvola l’area, mentre i carabinieri battono palmo a palmo il territorio.


Chi era Elisa Polcino: una donna stimata e determinata

Elisa Polcino era conosciuta in paese come una donna energica, forte, impegnata nella vita familiare e sociale. Tra pochi giorni avrebbe festeggiato con il marito i 25 anni di matrimonio, un traguardo che ora resta tragicamente spezzato.

Il sindaco di Paupisi, Salvatore Coletta, ricorda:

“Erano una coppia che non lasciava trapelare problemi. Solo qualche sera fa ho partecipato a una festa con loro: apparivano sereni, nulla faceva presagire una simile tragedia”.


Chi è Salvatore Ocone, il marito in fuga con i figli

Operaio, descritto da molti come un lavoratore instancabile e un uomo mite, Salvatore Ocone soffriva di depressione. “Sembrava tranquillo, mai visto aggressivo”, raccontano i vicini. Nessuna denuncia o episodio di violenza domestica risultava registrato.

Il parroco di Paupisi, don Cosimo Iadanza, riflette amaramente:

“Tutta la comunità è sconvolta. Forse non siamo stati capaci di cogliere segnali nascosti. Sembrava una famiglia normale, una coppia serena”.


Dove sono i figli? Paura e angoscia in paese

La preoccupazione principale ora è per i due ragazzi di 15 e 16 anni. Non si hanno notizie da questa mattina e si teme che il padre, in preda a una crisi, possa coinvolgerli in ulteriori gesti estremi.

“Temiamo il peggio”, confessa una vicina. Anche il sindaco lancia l’allarme:

“I figli sono irreperibili come il padre. Questa è la nostra più grande paura”.


Perché non si è visto nulla prima?

Molti in paese si interrogano: possibile che nessuno abbia colto segnali di disagio nella famiglia Ocone-Polcino?

Le testimonianze coincidono: nessuna lite apparente, nessuna denuncia, solo qualche cenno di depressione. Una tragedia che sembrava impensabile e che ora mette sotto accusa la capacità collettiva di riconoscere i campanelli d’allarme.


Una comunità sotto shock

Il femminicidio di Elisa Polcino ha travolto la comunità di Paupisi, lasciando sgomenti amici, parenti e semplici conoscenti.

Il sindaco parla di “tragedia che segna per sempre il paese”. Il parroco invita a riflettere: “Dobbiamo imparare ad ascoltare di più e a non sottovalutare mai il dolore silenzioso”.


Conclusione: la caccia all’uomo continua

Al momento le ricerche di Salvatore Ocone e dei suoi due figli minorenni proseguono senza sosta. La priorità delle forze dell’ordine è ritrovarli vivi e impedire che la tragedia si allarghi.

La vicenda si inserisce in un quadro purtroppo drammatico: quello dei femminicidi in Italia, che non conoscono tregua. La morte di Elisa Polcino non è solo una tragedia familiare, ma un segnale allarmante che interroga l’intera società.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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