Raffaele MarianellaRaffaele Marianella

Il ricordo della figlia della vittima, era ad un passo dalla pensione

Ti terrò sempre nel mio cuore”. Con queste parole, postate su Instagram, Federica Marianella ha salutato suo padre Raffaele, ucciso la notte scorsa lungo la superstrada Rieti–Terni mentre riportava in Toscana i tifosi del Pistoia Basket 2000 dopo il match di A2 contro la Sebastiani Rieti.

L’uomo, 65 anni, originario di Roma ma da anni residente a Firenze, è rimasto colpito da un masso scagliato da un gruppo di assalitori. Il sasso ha sfondato il parabrezza del bus della Jimmy Travel, centrando l’autista al volto e uccidendolo sul colpo. Sembra che fosse alla prima esperienza da autista di una trasferta di tifosi.


‘Era andato per fare compagnia e insegnare le strade’

Marianella, vicino alla pensione, non era un autista di tifosi abituale: lavorava da appena tre mesi per la ditta Jimmy Travel dell’Osmannoro. Uomo riservato, padre di famiglia, nessun precedente, nessun legame con ambienti violenti. «Non aveva mai fatto trasferte sportive prima», raccontano i colleghi.

“Da noi era venuto da poco tempo, ma era entrato praticamente in famiglia. Stava con noi, aiutava, faceva tutto, quello che c’era da fare. Se c’era da pulire, da sistemare un sedile, qualunque cosa”. Lo ricordano così alla Jimmy Travel, l’agenzia di viaggi all’Osmannoro, alle porte di Firenze dove lavorava da pochi mesi.

E, aggiunge, “non c’era nemmeno necessità, perché bastava un autista. Lui era andato solo per fare compagnia, per aiutare, insegnare le strade, vedere come si fa. Di notte, insomma, meglio in due se c’è la possibilità”. La Jimmy Travel organizza spesso trasferte per i tifosi, finora non era mai accaduto niente. “Il principale stava tornando da Milano”, dove aveva accompagnato i tifosi viola. “Non è mai successo nulla. Nel calcio può accadere qualcosa, ma c’è sempre e comunque la scorta”


Si indaga per omicidio volontario

La Procura di Rieti ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. «Al momento contro ignoti», ha confermato il procuratore capo Paolo Auriemma, che coordina l’inchiesta insieme al pm Lorenzo Francia.
Sono decine le testimonianze raccolte e nelle prossime ore potrebbero arrivare i primi iscritti nel registro degli indagati. Il cerchio si sta stringendo sulla posizione di tre persone secondo alcune indiscrezioni.

La polizia ha acquisito immagini delle telecamere sia all’interno che all’esterno del PalaSojourner, monitorando i momenti precedenti, durante e dopo la partita. Particolare attenzione è stata dedicata anche alle celle telefoniche nella zona del bivio di Contigliano, dove non sono presenti telecamere, per ricostruire con precisione chi fosse presente al momento dell’agguato.

La dinamica dell’assalto al pullman dei tifosi di Pistoia sulla Rieti-Terni

L’aggressione è avvenuta subito dopo la partita, quando il pullman dei tifosi pistoiesi stava percorrendo la superstrada verso Terni. Diversi oggetti contundenti, tra cui pietre e mattoni, sono stati lanciati contro il mezzo, colpendo il parabrezza e provocando la morte immediata di Marianella. L’altro autista e i passeggeri sono rimasti illesi, ma profondamente traumatizzati dall’episodio. La violenza cieca ha scatenato interventi immediati di polizia e carabinieri.

Nel mirino la ‘curva Terminillo’: sospetti di infiltrazioni estremiste

Le indagini si concentrano su 10 ultrà della Sebastiani Rieti, appartenenti alla Curva Terminillo. Alcuni di loro risultano già noti alla Polizia per episodi di violenza e presunte vicinanze a ambienti dell’estrema destra. Non è escluso che siano partiti blocchi di pietre e mattoni raccolti apposta per colpire il bus toscano.

‘Un’imboscata, ci stavano aspettando’

I tifosi pistoiesi, ancora sotto shock, hanno raccontato agli investigatori che la sassaiola è stata improvvisa, scattata «come un agguato militare». Nessuno sul pullman era armato. Nel mezzo, donne e ragazzi.
«Siamo sconvolti – scrive il gruppo organizzato Baraonda Biancorossa – quello che abbiamo visto non lo dimenticheremo mai. Raffaele è morto davanti ai nostri occhi».

“Questo non è sport”

Parole durissime da Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno:

«Una vittima innocente è stata uccisa da sedicenti tifosi che sono solo teppisti

La sindaca di Firenze Sara Funaro è netta:

«Luce immediata sui responsabili. Questa non è rivalità sportiva: è violenza criminale.»

Il presidente della Toscana Eugenio Giani parla di «atto gravissimo e inaccettabile», mentre il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi chiede «arresti rapidi».

La Sebastiani Rieti: ‘Condanniamo ogni violenza’

La società reatina si è detta «estranea ai fatti» e ha espresso vicinanza alla famiglia Marianella:

«Chi è responsabile pagherà. Lo sport non c’entra con questo orrore.»

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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