Compensazioni fiscali, con la manovra 2026 si cambiaCompensazioni fiscali, con la manovra 2026 si cambia

Cosa prevede la nuova normativa sulle compensazioni

La prima bozza della legge di bilancio 2026 introduce una stretta significativa sulle compensazioni fiscali, abbassando da 100.000 a 50.000 euro la soglia oltre la quale non sarà più possibile utilizzare i crediti in compensazione per chi ha debiti iscritti a ruolo o cartelle attive. La misura riguarda le imposte erariali, relativi accessori e atti di recupero affidati agli agenti della riscossione, mentre restano esclusi i piani di rateazione in corso senza decadenza.

In pratica, i contribuenti con debiti significativi non potranno più compensare liberamente i crediti fiscali, evitando possibili utilizzi impropri.


Divieto esteso ai crediti da bonus edilizi

L’articolo 26 della bozza di manovra rafforza ulteriormente il divieto per banche, intermediari finanziari e assicurazioni di utilizzare i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi per pagare contributi previdenziali e premi assicurativi. Il divieto vale anche per crediti trasferiti a soggetti diversi dal titolare originario, segnando un inasprimento delle regole rispetto al passato.

Secondo gli addetti ai lavori, questa norma punta a garantire maggiore trasparenza e controllo sulle compensazioni, riducendo rischi di frodi e abusi.


Controlli automatici su Iva e e-fatture

La manovra introduce inoltre strumenti di verifica più rapidi: l’Agenzia delle Entrate potrà attivare controlli automatici sulle dichiarazioni Iva non presentate, mentre l’Ader avrà accesso diretto alle e-fatture dei debitori. In questo modo, il fisco potrà intervenire in tempo reale, invece di dover attendere anni di contenziosi.

Per esempio, un professionista che non trasmette la dichiarazione Iva annuale e possiede fatture elettroniche attive sarà sottoposto a verifiche immediate, aumentando la trasparenza e la tempestività dei controlli.


Impatto per imprese e professionisti

Le novità richiedono maggiore attenzione:

  • Controllare l’assenza di cartelle o atti di recupero che impediscono l’uso dei crediti;
  • Inviare la dichiarazione Iva annuale per poter compensare crediti superiori a 5.000 €;
  • Monitorare la nuova soglia di compensazione di 50.000 € e i debiti pendenti.

Riducendo la soglia da 100.000 a 50.000 euro, la manovra limita il margine operativo dei contribuenti, imponendo una gestione più attenta dei crediti fiscali.


Verso una maggiore trasparenza fiscale

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato che l’obiettivo è passare da una logica di rottamazione a una gestione più strutturata e preventiva delle compensazioni. La nuova normativa punta a rafforzare la fiducia nel rapporto tra contribuente e fisco, riducendo abusi e incentivando comportamenti corretti.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *