Diego Dalla PalmaDiego Dalla Palma

Diego Dalla Palma e la decisione che sconvolge: ‘Non voglio arrivare a 80 anni

Un’intervista che ha scosso l’opinione pubblica e il mondo dello spettacolo italiano. Diego Dalla Palma, 75 anni, icona della moda e del make-up, si confessa senza filtri sulle pagine del Corriere della Sera. Le sue parole, pronunciate con una lucidità quasi disarmante, raccontano la scelta più intima e radicale: stabilire autonomamente la data della propria morte.

“Se devo essere sincero, ho già organizzato tutto con un avvocato e un notaio. Non voglio affrontare il numero 80. Non voglio! Ho conosciuto la malinconia e il dolore, mai la tristezza. Oggi sono leggero, quasi felice. Beato. E senza alcuna paura. Ho deciso”, dichiara il celebre truccatore. Una decisione che Dalla Palma definisce “liberatoria”, maturata dopo anni di riflessioni e accettazione del proprio corpo che cambia, dei limiti che avanzano con l’età.


“La vita deve restare dignitosa, anche nella fine”

Nel corso dell’intervista, Dalla Palma spiega di non voler vivere “l’umiliazione quotidiana” del decadimento fisico. “Comincio a sentire che alzarmi dalla sedia, al cinema o a teatro, diventa una piccola umiliazione: traballo. Devo cambiare le mutande due volte al giorno. La mente non è più quella di prima. È vita questa?”, si chiede.

Una riflessione cruda e senza retorica, che tocca il tema dell’autodeterminazione e del diritto alla morte consapevole. “Ho un orgoglio: non voglio dipendere da Curia, Stato, politici o correnti. Voglio andarmene a modo mio”, afferma. Il tutto, precisa, già pianificato nei minimi dettagli: un medico di fiducia lo assisterà, in un Paese dove la pratica è consentita. “Mi ha preparato un composto. Sarò da solo, in un luogo del cuore, all’estero. Prima trascorrerò un mese meraviglioso, tra buon cibo e vino. Poi, in pochi minuti, andrò via. Serenamente”.


Il rapporto con la spiritualità e l’energia dopo la vita

Dalla Palma non parla solo di morte, ma anche di ciò che, secondo lui, potrebbe esserci oltre. Ricorda infatti un episodio dell’infanzia, dopo una meningite, che gli avrebbe fatto intuire una dimensione spirituale alternativa: “Dopo il coma, vedevo figure fluttuanti in una luce lilla. Non volevo vedere né mia madre né mio padre. Quelle presenze mi portavano in volo. Credo che si ripeterà”.
Da quell’esperienza, racconta, nacque anche il suo talento artistico: “Prima non avevo mai disegnato. Dopo, ho scoperto l’arte. Come posso non credere che ci sia una forma di energia oltre noi?”.

Un racconto che intreccia misticismo, dolore e libertà, offrendo una visione quasi filosofica della morte come parte naturale della vita.


La polemica con Monica Setta: “Da lei mai”

Ma non è solo la confessione esistenziale a far discutere. Nell’intervista al Corriere, Dalla Palma si lascia andare a un affondo contro il mondo televisivo, di cui pure è stato protagonista per decenni. “Ho una lista di conduttori da cui non metterò più piede. L’ho mandata anche alla mia addetta stampa. Molti sono solo sosia delle loro miserie”, dichiara.
Tra i nomi citati, spiccano Monica Setta e Pierluigi Diaco. Una frase che ha immediatamente scatenato la reazione della giornalista e conduttrice Rai.

Contattata dall’Adnkronos, la Setta ha replicato con toni fermi ma civili: “Ho letto che Diego Dalla Palma non vuole più essere mio ospite. Piccolo particolare: negli ultimi vent’anni non ricordo di averlo mai invitato, almeno non direttamente, nelle mie trasmissioni. Posso averlo incontrato casualmente, ma non abbiamo mai interagito”.
Poi l’apertura, quasi diplomatica: “Contrariamente a lui, non ho pregiudizi. Sono solita confrontarmi in modo civile. Se cambia idea, le mie porte restano aperte”.

Un botta e risposta che ha rapidamente invaso i social, con il pubblico diviso tra chi difende la sincerità brutale di Dalla Palma e chi lo accusa di eccessiva arroganza.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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