La modella brasiliana aggredita in trenoLa modella brasiliana aggredita in treno

Brianza, la modella aggredita sul treno: ‘Tutti guardavano, nessuno è intervenuto’

Impaurita e sola, nonostante decine di passeggeri intorno. Così si è sentita Stephanie A., modella brasiliana di origini italiane, durante la violenta aggressione subita su un treno in Brianza.
La giovane ha raccontato tutto sui social, pubblicando un video in cui si sente la sua voce disperata chiedere al suo aggressore: “Perché lo hai fatto?!”

Grazie alla sua reazione pronta – lo spray al peperoncino – è riuscita a evitare conseguenze peggiori e a difendersi da sola, in un contesto di apparente indifferenza generale.


L’aggressione sul treno per Arcore

I fatti risalgono a lunedì sera. Stephanie, residente a Milano da quattro anni, stava tornando da Bergamo a bordo di un convoglio diretto a Milano Porta Garibaldi.
Tra le stazioni di Arcore e Carnate (Monza) si è accorta di essere osservata con insistenza da un uomo, poi identificato come un 26enne di origini gambiane.

Secondo il racconto fornito ai carabinieri, dopo insulti e minacce, l’uomo avrebbe iniziato a urlarle contro, poi le si sarebbe scagliato addosso, colpendola con schiaffi, graffi, un pugno in faccia e minacce di morte, stringendole le mani al collo.

Sono stati minuti infiniti. Le persone guardavano senza fare nulla”, ha raccontato Stephanie, ancora sotto choc.

Solo l’uso dello spray al peperoncino ha fermato momentaneamente l’aggressore, che però ha continuato a colpirla con calci anche mentre la giovane era caduta a terra.


Nessuno interviene: “Erano più infastiditi dallo spray che da lui”

La parte più drammatica del racconto è quella che riguarda la reazione dei passeggeri.
“Nessuno ha mosso un dito – spiega Stephanie – sembravano più preoccupati per lo spray che per la violenza che stavo subendo”.

Approfittando della fermata ad Arcore, la modella è riuscita a fuggire e a riprendere in video l’aggressore, che si è poi dileguato prima dell’arrivo delle forze dell’ordine.

La giovane ha poi sporto denuncia ai carabinieri di Monza, allegando il filmato come prova.


L’uomo aveva precedenti e un permesso di soggiorno scaduto

Le indagini hanno portato in poche ore all’identificazione del responsabile, un 26enne gambiano già noto alle forze dell’ordine per reati di aggressione e danneggiamento.
L’uomo era in Italia con un permesso di soggiorno scaduto, e risultava destinatario di un foglio di via obbligatorio emesso dal questore di Palermo, dopo un episodio simile in Sicilia.

La svolta è arrivata mercoledì mattina, quando il giovane è stato riconosciuto dagli addetti alla sicurezza Trenord alla stazione di Carnate.
Il personale ha allertato immediatamente la Polizia Ferroviaria di Monza, che lo ha fermato.

Il questore di Monza e Brianza ha disposto il collocamento del 26enne nel Cpr di Torino, dove resterà trattenuto in attesa del rimpatrio.


Stephanie: “Potevo morire come Iryna”

Nel suo sfogo social, Stephanie ha paragonato quanto vissuto a un recente femminicidio avvenuto negli Stati Uniti, dove Iryna Zarutska, 23enne ucraina, è stata uccisa a coltellate in metro sotto gli occhi di tutti.
Potevo fare la stessa fine – scrive – e nessuno avrebbe fatto nulla. Serve parlare di più di queste cose, non normalizzarle”.


L’indifferenza come seconda violenza

L’episodio riaccende il dibattito su sicurezza e responsabilità civile sui mezzi pubblici.
Un’aggressione durata diversi minuti, in un treno affollato, senza che nessuno intervenisse, conferma quanto il fenomeno dell’indifferenza collettiva possa diventare una seconda forma di violenza.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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