Un addio intimo e commosso al Maestro amato da tutti
È stato un ultimo saluto pieno di commozione quello dedicato a Beppe Vessicchio, il celebre direttore d’orchestra e simbolo della musica italiana, scomparso l’8 novembre a 69 anni per le complicazioni di una polmonite.
I funerali si sono svolti in forma strettamente privata nella Chiesa dei Santi Angeli Custodi di Montesacro, quartiere romano dove il Maestro viveva da anni. L’atmosfera, raccolta ma sincera, ha unito famiglia, amici e grandi nomi dello spettacolo che hanno voluto tributargli l’ultimo saluto.
Sulla facciata del Municipio Roma III, proprio di fronte alla chiesa, uno striscione bianco con la scritta “Ciao Maestro” ha rappresentato il saluto corale del quartiere e dell’intera città. All’ingresso, due grandi corone di fiori portavano firme che raccontano una vita di successi e affetto: “Maria De Filippi” e “Amici”, il programma televisivo con cui Vessicchio aveva collaborato per anni.
Le parole della figlia Alessia: “Per noi era un padre, non un mito”
Durante la trasmissione “Storie Italiane” su Rai1, condotta da Eleonora Daniele, la figlia Alessia Vessicchio ha ricordato il padre con parole piene d’emozione:
“È stato quello che avete visto tutti, tutta la vita. Per noi non è stato niente di diverso: per me un papà, per mio nipote e mia figlia un nonno che è stato anche padre”.
Visibilmente commossa, Alessia ha voluto ringraziare il pubblico per la valanga d’affetto ricevuta:
“Vorrei ringraziare tutti per l’amore che ci è arrivato a cascata. So che è stato amore vero, perché le cose che avete detto in questi giorni sono le stesse che dicevate quando papà era vivo”.
Un ricordo semplice, vero, che restituisce l’immagine di un uomo generoso e autentico, capace di donare sé stesso non solo sul palco ma anche nella vita quotidiana.
Una vita per la musica e l’armonia
Giuseppe “Beppe” Vessicchio, nato a Napoli nel 1956, era molto più di un direttore d’orchestra. È stato arrangiatore, compositore, musicologo e volto amatissimo del Festival di Sanremo, dove ha diretto centinaia di artisti diventando una figura iconica della kermesse.
Con la sua eleganza e la sua ironia, ha contribuito a rendere la musica italiana un patrimonio riconosciuto nel mondo.
Negli ultimi anni aveva pubblicato diversi saggi e il libro “Bravo, bravissimo”, in cui raccontava il suo percorso artistico e il valore educativo della musica.
L’omaggio del mondo dello spettacolo
Ai funerali hanno partecipato numerosi colleghi e amici: Valerio Scanu, Fiorella Mannoia, Lorella Cuccarini con il marito Silvio Testo, Rudy Zerbi, Gianni Mazza, Rossella Brescia, i coreografi Veronica e Giuliano Peparini, oltre a musicisti e tecnici con cui il Maestro aveva condiviso anni di lavoro.
Ognuno ha portato un ricordo, un sorriso, un frammento di quella genialità che lo ha reso unico.
“Ho un ricordo bellissimo, avevamo fatto Amici, ma soprattutto era con noi ora in Accademia (Peparini Academy nda), quindi e’ un ricordo ancora più vicino e importante. Una persona speciale e hanno già detto tutto, mi sembra riduttivo parlare adesso perché hanno detto tutto per una persona così grande.” – ha detto Veronica Peparini.
Il commosso ricordo dei colleghi
Molto toccanti anche le parole di Valerio Scanu, che con Vessicchio aveva condiviso il percorso sin dagli esordi fino alla vittoria di Sanremo: “Di ricordi ce ne sono tantissimi, io sin dagli esordi ce l’ho sempre avuto al mio fianco e siamo ancora tutti abbastanza scioccati. Da bravo bravissimo quando avevo 12 anni è stato al mio fianco, fino a luglio ci siamo sentiti. Era il maestro a 360 gradi, la persona di cui avevi bisogno e che nel momento del bisogno c’era.”
Commossa Fiorella Mannoia. “Non c’è persona nel nostro ambiente che abbia mai detto una parola negativa su Peppe Vessicchio – ha aggiunto la cantante – Non ho mai sentito in tutti questi anni qualcuno che ha detto anche solo qualcosa di maligno. Ha lasciato dentro di noi solo ricordi positivi”. Significative anche le parole del maestro Enrico Melozzi. “Un ricordo è la sua musica. Quello che lui ha raccontato nei i suoi libri, come si comportava con gli allievi, con i ragazzi, come dava retta ai giovani, come rispettava tutti. É un insegnamento che veramente non ha dato in maniera attiva, ha dato comportandosi. Un esempio straordinario”.
Anche Fiorello, nel suo programma su Rai Radio2 “La Pennicanza”, gli ha dedicato un commosso tributo:
“Ricordiamo il Maestro con un gran sorriso. Quante ne abbiamo fatte insieme… Abbiamo gli occhi lucidi. Una settimana fa mi aveva mandato il suo libro. Compratelo! È come avere Peppe ancora qui, lo senti parlare tra le righe”.
Un messaggio che racchiude il sentimento comune: il vuoto lasciato da Vessicchio sarà colmato solo dal suono della sua musica, che continuerà a emozionare.
Un’eredità musicale che resterà per sempre
Con la sua scomparsa, la musica italiana perde una delle sue voci più autorevoli e amate. Ma resta l’eredità di un uomo che ha saputo unire talento, cultura e umanità.
Nel silenzio rispettoso di una cerimonia privata, il saluto più sincero resta quello di una figlia: “Per me era solo papà”.

