Funerali Giovanni TrameDolore e commozione ai funerali di Giovanni Trame

Omicidio Giovanni Trame, interrogatorio di garanzia per la 55enne

Olena Stasiuk, la 55enne accusata dell’omicidio del figlio di 9 anni, Giovanni Trame, ha scelto di non rispondere alle domande del giudice nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto questa mattina al Tribunale di Trieste. Una decisione maturata dopo un confronto con la sua legale, l’avvocata Chiara Valente, alla luce delle condizioni psicologiche della donna.

La difesa: “Non compatibile con il carcere. Può compiere gesti autolesionistici”

Secondo l’avvocata, Stasiuk si trova in uno stato clinico tale da rendere incompatibile la detenzione in carcere.
«Vista la delicatezza della situazione processuale, personale e clinica della signora – spiega Valente – le ho consigliato di avvalersi della facoltà di non rispondere. Ho inoltre chiesto che prosegua la custodia cautelare nel luogo di cura attuale o in un’altra struttura idonea».

La difesa ha chiesto inoltre una perizia psichiatrica, sottolineando il rischio concreto che la donna possa «compiere atti autolesionistici».

Il rispetto per il dolore del padre: “Conosco i funerali, è doveroso esprimere vicinanza”

L’avvocata ha infine rivolto un pensiero al padre del bambino, Paolo Trame:
«Oggi si sono celebrati i funerali del piccolo. Esprimo alla famiglia e al padre tutto il mio rispetto per il dramma che stanno vivendo».

Il funerale di Giovanni: “Il silenzio è un pugno allo stomaco”

Muggia si è fermata. Centinaia di persone hanno partecipato alle esequie di Giovanni Trame, celebrate nel Duomo da don Andrea Destrardi.
Molti non sono riusciti a entrare: sotto la pioggia, sono rimasti sul sagrato per seguire la funzione dagli altoparlanti.

«Il silenzio è stata la reazione più spontanea, come un pugno allo stomaco» ha detto il parroco. «Tanti cercano la spiegazione di questo male, ma il male non si spiega: si combatte».

La bara bianca, il pallone e la maglia della squadra

Sulla bara bianca una foto del bambino sorridente, un mazzo di rose e la maglietta della sua squadra di calcio.
Ai piedi, un pallone, la sua grande passione.

Vicino al feretro, il papà Paolo, abbracciato più volte da amici, parenti, compagni di scuola e semplici cittadini.

La comunità e le istituzioni

In chiesa, oltre al sindaco di Muggia Paolo Polidori, erano presenti il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

Nell’omelia, don Destrardi ha ricordato anche il piccolo Elia, ucciso nel Salento giorni dopo:
«Li penso in paradiso insieme, a giocare».

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *