L’alterazione improvvisa e la tragedia
Si chiamava Erhan Hacımustafaoğlu, aveva 23 anni, studiava medicina alla Baskent University di Ankara e si trovava in Italia per una breve visita al fratello. La notte tra venerdì e sabato, pochi minuti dopo la mezzanotte, si è lanciato nel vuoto dal secondo piano di un bed & breakfast in via Antonio da Recanate, a pochi passi dalla Stazione Centrale.
Secondo la ricostruzione, il giovane aveva fumato insieme al fratello una quantità di marijuana legale acquistata il giorno precedente in un negozio di Firenze. Pochi minuti dopo, il 23enne avrebbe iniziato a proferire frasi confuse, come in preda ad allucinazioni, fino a spalancare la finestra e gettarsi nel vuoto davanti agli occhi del fratello maggiore. Il ragazzo è morto sul colpo.
Le due inchieste e il sequestro del lotto
L’episodio ha aperto una doppia indagine sull’asse Milano-Firenze. La Procura milanese procede con l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato, mentre a Firenze il fascicolo riguarda presunto spaccio di sostanze stupefacenti da parte del titolare del canapa shop dove Erhan aveva acquistato il prodotto.
Sequestrati circa 10 chili di marijuana “light”, ora passati al setaccio per verificare la presenza di molecole vietate dal Testo unico sugli stupefacenti. L’uomo, 38 anni, assistito dall’avvocato Iacopo Scaffai, sostiene di aver acquistato tutto regolarmente durante una fiera a Praga e di non essere a conoscenza di possibili alterazioni.
Il fratello di Erhan, unico testimone oculare, ha riferito agli investigatori di aver fumato la stessa marijuana senza però accusare forti reazioni, solo un malessere lieve.
Attesa per l’autopsia e il ritorno della salma
La risposta definitiva sulla causa dello stato alterato del 23enne arriverà dall’autopsia e dagli esami tossicologici, che cercheranno eventuali tracce aggiuntive: farmaci, cannabinoidi non dichiarati, composti sintetici.
Solo dopo questi accertamenti la salma potrà rientrare in Turchia. Sui social dell’ateneo turco sono arrivati i messaggi di cordoglio, parlando di lui come di un «instancabile studioso di grandi prospettive».

