Suamy RispoliSuamy Rispoli

Il ritrovamento dopo quattro giorni di silenzio e paura

È arrivata nella tarda mattinata la conferma che tutta la città, e soprattutto la comunità educativa di Portici, attendeva con apprensione da giorni: Suamy Rispoli è stata ritrovata. La 16enne, scomparsa lo scorso 2 dicembre subito dopo l’uscita da scuola, è stata rintracciata dai carabinieri nel quartiere napoletano di Miano, a quattro giorni dalla denuncia di allontanamento presentata dalla casa famiglia che la ospitava. La giovane è in buone condizioni fisiche e psichiche. Non risultano segnali di costrizione o violenza.

Dal primo istante, il clima attorno alla scomparsa era rimasto sospeso tra paura e speranza. Le forze dell’ordine avevano monitorato spostamenti e contatti della sedicenne, privilegiando l’ipotesi dell’allontanamento volontario, ipotesi poi confermata.


La posizione della casa famiglia: “L’aspettiamo a braccia aperte”

La struttura, che ospita minori con percorsi familiari complessi, ha scelto di non commentare pubblicamente la sparizione durante i giorni di ricerca, proprio per proteggere la ragazza e le altre ospiti da ulteriori esposizioni mediatiche. Solo dopo la notizia del ritrovamento, la comunità educativa ha potuto esprimere sollievo e gratitudine:

“Siamo felici che sia stata ritrovata. L’aspettiamo a braccia aperte.”

La cooperativa Un seme di pace, da cui dipende la struttura, ha chiarito che nella comunità non vengono applicate misure coercitive. Le ragazze accolte, spiegano, provengono da situazioni familiari difficili, spesso al limite, e l’obiettivo non è controllare, ma accompagnare:

“Non siamo una casa di reclusione. Le nostre armi sono l’ascolto e la creazione di legami familiari quando possibile. Il nostro lavoro è ricostruire fiducia e relazioni sane, non limitare la libertà.”

La fuga, dunque, non viene collegata a dinamiche interne alla struttura, ma a una tensione emotiva tipica dell’età e del vissuto.


Gli inquirenti: “Ora si ricostruiscono gli ultimi cinque giorni”

Suamy Rispoli non era sola al momento del ritrovamento. Su questo punto gli investigatori mantengono cautela: identificata la persona che si trovava con lei, restano da chiarire spostamenti, contatti, motivazioni e luoghi in cui la ragazza ha trascorso i giorni successivi alla scomparsa.

L’avvocato Giovanni Micera, legale della madre, ha espresso sollievo:

“Sta bene. Ora sarà la magistratura a ricostruire quanto accaduto e a verificare attentamente gli ultimi cinque giorni.”

Ogni informazione raccolta sarà utile per comprendere se la fuga sia stata frutto di inquietudine, bisogno di autonomia o eventuali influenze esterne.


Un ritorno atteso, tra fragilità e ricostruzione

Dietro la normalità del rientro, rimane il nodo più delicato: l’adolescenza dentro la fragilità. La struttura che la accoglie, infatti, lavora quotidianamente con minori che attraversano zone emotive instabili, storie segnate da abbandoni, cambi di tutela, ambienti familiari compromessi.

La speranza è che questo episodio, pur complesso, diventi terreno di recupero e consapevolezza:

“Le nostre energie – spiegano dalla casa famiglia – sono rivolte alla cura e al sostegno. Questo ritrovamento ci permette di tornare a lavorare insieme, con attenzione e rispetto.”

Oggi, l’unica certezza è il sollievo: Suamy è tornata, sta bene, e la sua storia può riprendere, lentamente, da dove si era interrotta.


Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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