Simone Sebastian Fogliata Ramirez è deceduto a Colonia, si era recato a trovare la fidanzataSimone Sebastian Fogliata Ramirez è deceduto a Colonia, si era recato a trovare la fidanzata

Il dramma Colonia e il ritorno in Italia per l’ultimo saluto

La piccola comunità di Campoverde di Salò, in provincia di Brescia, è avvolta da un dolore composto e profondo per la morte improvvisa di Simone Sebastian Fogliata Ramirez, appena 19 anni, stroncato da un aneurisma cerebrale mentre si trovava in Germania. Una tragedia che ha spezzato una giovane vita nel pieno dei sogni e che ha lasciato sgomenti familiari, amici e l’intera frazione, dove Simone era cresciuto ed era molto conosciuto.

Il funerale del ragazzo è stato celebrato sabato 13 dicembre alle ore 15, nella chiesa parrocchiale di Campoverde, a pochi passi dalla casa di famiglia. Una cerimonia partecipata, silenziosa, segnata da lacrime e da un senso di incredulità difficile da scacciare.


Il malore improvviso del 19enne Simone Fogliata Ramirez durante la visita alla fidanzata

Simone si trovava a Colonia, in Germania, dove era andato a trovare la fidanzata, trasferitasi lì da tempo per motivi di studio. Secondo quanto ricostruito, il giovane si è sentito improvvisamente male e ha perso conoscenza in pochi istanti, accasciandosi a terra davanti agli occhi attoniti di chi era con lui.

I soccorsi sono stati immediati. Trasportato d’urgenza in ospedale, i medici hanno tentato tutto il possibile per salvargli la vita. La diagnosi, però, è stata drammatica: aneurisma cerebrale. Dopo due giorni di agonia, tra speranze flebili e attese cariche di angoscia, il cuore di Simone ha smesso di battere.


La scelta dei genitori: “Dalla tragedia nasca vita”

Appresa la notizia, i genitori Lourdes e Massimo hanno raggiunto immediatamente la Germania. Nel momento più difficile, hanno compiuto un gesto di straordinaria generosità: hanno autorizzato la donazione degli organi del figlio, affinché da una perdita così grande potessero nascere nuove speranze per altre persone.

Una decisione che ha commosso profondamente non solo la comunità di Campoverde, ma anche quanti hanno appreso la storia nelle ultime ore. Un atto di altruismo che restituisce dignità e senso anche al dolore più incomprensibile.


Una famiglia tra Ecuador e lago di Garda

Simone era nato in Ecuador, Paese dove il padre, originario proprio di Campoverde, aveva lavorato a lungo e dove aveva formato la sua famiglia. Tornati in Italia, Simone era cresciuto sul lago di Garda, integrandosi pienamente nella comunità locale.

Oltre ai genitori, il ragazzo lascia il fratello Luca, la sorella Asia e i nonni Carmita e Gustavo. Tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore: parole semplici, ricordi condivisi, fotografie che raccontano il sorriso di un ragazzo che non aveva ancora compiuto vent’anni.


“I fiori più graditi saranno opere di bene”

Sugli annunci funebri, la famiglia ha voluto inserire una frase che racchiude il senso di questa tragedia:
«I fiori più graditi saranno opere di bene». Un invito alla solidarietà, alla memoria attiva, alla condivisione del dolore trasformato in gesto concreto.

Campoverde oggi si stringe attorno ai familiari di Simone, consapevole che davanti a eventi così improvvisi e ingiusti le parole sono sempre insufficienti. Resta il silenzio, il rispetto e il ricordo di una giovane vita spezzata troppo presto.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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