Per i nutrizionisti la pasta è un alimento simbolo della dieta mediterraneaPer i nutrizionisti la pasta è un alimento simbolo della dieta mediterranea

Sfatato uno dei falsi miti più diffusi sull’alimento simbolo della dieta mediterranea

È uno degli alimenti più amati al mondo e, soprattutto in Italia, è un pilastro quotidiano dell’alimentazione. Con 23 chili consumati pro capite ogni anno e una presenza in tavola circa cinque volte a settimana, la pasta resta però vittima di luoghi comuni e disinformazione, primo fra tutti quello che la vorrebbe bandita a cena.

Un mito smentito con decisione dagli esperti. La pasta, infatti, non solo non fa male, ma è una “componente preziosa di diete sane e sostenibili”, come affermato nel documento di consenso internazionale Healthy Pasta Meal, sottoscritto da nutrizionisti e scienziati di tutto il mondo.


Pasta a cena? Favorisce il sonno

A spiegare perché mangiare pasta anche la sera sia tutt’altro che un errore è Elisabetta Bernardi, nutrizionista e divulgatrice scientifica dell’Università di Bari, intervenuta nel format Let’s Talk About Food and Science.

«La pasta va consumata anche di sera perché è un’alleata del sonno», chiarisce l’esperta. Il motivo è fisiologico: i carboidrati favoriscono il rilascio e l’assorbimento del triptofano, un amminoacido essenziale che nel cervello stimola la produzione di serotonina e melatonina, neurotrasmettitori fondamentali per il riposo notturno.

Non solo. Il consumo serale di pasta stimola anche la secrezione di leptina e grelina, ormoni chiave della sazietà, contribuendo a un senso di pienezza che dura anche il giorno successivo.


La pasta migliora l’umore (e non solo per tradizione)

Il legame tra pasta e felicità non è solo culturale. «Rende felici anche per motivi biologici», sottolinea Bernardi. La maggiore produzione di serotonina, infatti, è direttamente associata al miglioramento dell’umore.

A questo si aggiunge un altro elemento cruciale: il microbiota intestinale. La pasta contiene fibra, soprattutto quella integrale, e se accompagnata da verdure diventa un vero e proprio nutrimento per i batteri “buoni” dell’intestino.
«Un microbiota in salute riduce l’infiammazione e comunica con il cervello attraverso l’asse intestino-cervello, influenzando positivamente anche il benessere psicologico».


Lo studio: chi mangia pasta è più felice

A confermare questi effetti è uno studio italiano dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, pubblicato su Food Science & Nutrition. La ricerca, condotta su 1.500 persone, ha analizzato gli effetti emotivi e psicologici del consumo di pasta.

I risultati parlano chiaro:

  • il 41% degli italiani associa la pasta alla famiglia
  • il 21% a emozioni positive
  • il 10% a una sensazione di piacere

Chi consuma pasta almeno tre volte a settimana dichiara più spesso soddisfazione (29%) e autentica felicità (10%), oltre a meno stress e una migliore qualità della vita.


Convivialità: il vero segreto della dieta mediterranea

Un altro elemento decisivo è mangiare in compagnia. «La dieta mediterranea non è solo cosa si mangia, ma anche come si mangia», evidenzia Bernardi.

La convivialità:

  • riduce lo stress
  • migliora la digestione
  • allunga i tempi di masticazione
  • favorisce un rapporto sano con il cibo, soprattutto nei più giovani

Inoltre, il ricordo di una tavola condivisa e serena contribuisce a migliorare il benessere emotivo anche nel tempo.


Un alimento completo (e più leggero di quanto si creda)

Contrariamente a quanto si pensa, la pasta non è solo carboidrati. Contiene:

  • 10–15% di proteine vegetali
  • vitamine del gruppo B
  • potassio

È praticamente priva di grassi e ha un apporto calorico contenuto: 100 grammi forniscono circa 150–180 calorie, equivalenti a un contorno ben condito. La porzione raccomandata resta intorno agli 80 grammi.


Alleata dello sport e del recupero

La pasta è infine un pilastro anche per chi fa sport. «È fondamentale nella fase di recupero», spiega Bernardi, ricordando le “4 R”:

  1. Reidratare
  2. Ricostituire il glicogeno con i carboidrati
  3. Ricostruire i tessuti con le proteine
  4. Riposare

Uno studio dell’Università di Milano, pubblicato sull’International Journal of Food Science and Nutrition, ha rilevato che gli atleti che seguono una dieta mediterranea con almeno cinque porzioni di pasta a settimana ottengono migliori risultati di forza muscolare e composizione corporea, oltre a una riduzione della depressione fino al 40%.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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