Lo zio di Aurora Livoli si è commosso a Dentro la notiziaLo zio di Aurora Livoli si è commosso a Dentro la notizia

Il racconto della famiglia: “Una ragazza solare, senza problemi”

«Era una ragazza solare, intelligente, affettuosa. Amava la musica, i trapper, ma era una giovane equilibrata». Così Massimo, zio di Aurora Livoli, ha ricordato la nipote nel corso della trasmissione Dentro la notizia, andata in onda il 31 dicembre. La 19enne, originaria di Monte San Biagio, è stata trovata morta a Milano in circostanze ancora tutte da chiarire.

Secondo quanto raccontato dai familiari, Aurora non aveva mai manifestato segnali di disagio tali da far presagire un allontanamento definitivo. «È andata via senza soldi, senza un cambio, senza nulla – ha spiegato lo zio –. Non aveva contatti stabili a Milano, la sua vita era a Fondi, dove aveva studiato».


L’allontanamento e l’ultimo contatto

Aurora si era allontanata da casa il 4 novembre. L’ultimo contatto con la famiglia risale al 26 novembre, quando aveva rassicurato i genitori dicendo di stare bene, senza però rivelare dove si trovasse. Un silenzio che si è trasformato in angoscia fino alla tragica scoperta del suo corpo, avvenuta il 29 dicembre in via Paruta, nella zona nord di Milano.

Secondo quanto emerso, la ragazza non aveva mai manifestato problemi familiari né frequentazioni ritenute pericolose. “Qualche marachella, come tutti i ragazzi della sua età”, ha raccontato lo zio, sottolineando come Aurora fosse una giovane curiosa, appassionata di musica e con ottimi risultati scolastici, soprattutto nelle materie scientifiche.


Le indagini: si cerca l’uomo visto con lei

La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per omicidio. I carabinieri del Nucleo investigativo, guidati dal colonnello Antonio Coppola, stanno analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza. In alcuni filmati si vede Aurora camminare in via Padova, apparentemente tranquilla, seguita a breve distanza da un uomo, lo stesso che compare successivamente da solo.

Gli investigatori stanno cercando di identificarlo, ritenendo che possa fornire elementi decisivi per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza.


L’autopsia e i primi interrogativi

L’autopsia, prevista per il 2 gennaio, dovrà chiarire le cause della morte e stabilire se i lividi riscontrati sul corpo siano compatibili con una violenza subita o se siano successivi al decesso. Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi e attendono anche gli esiti degli esami tossicologici.

Secondo quanto trapela, Aurora potrebbe essere stata vittima di un’aggressione, ma solo gli accertamenti medico-legali potranno chiarire cosa sia realmente accaduto nelle ultime ore della sua vita.


Una comunità sotto shock

La notizia ha sconvolto Monte San Biagio, dove la famiglia Livoli è molto conosciuta. Il sindaco Federico Carnevale ha proclamato il lutto cittadino, invitando la comunità al raccoglimento. «Un dolore immenso – ha scritto – che colpisce tutti noi. In momenti come questi servono silenzio, rispetto e umanità».

Aurora, nata a Roma ma cresciuta in provincia di Latina, aveva da poco intrapreso gli studi universitari in Chimica alla Sapienza. Il suo sogno era costruirsi un futuro nel mondo della scienza.


Una verità ancora da scrivere

Mentre la città si stringe attorno alla famiglia, restano molte domande senza risposta. Cosa è successo davvero ad Aurora Livoli? Perché si trovava a Milano? Chi era l’uomo visto con lei poco prima della morte?

La Procura continua a indagare per fare piena luce su una vicenda che ha scosso profondamente l’opinione pubblica e che, al momento, resta avvolta da troppi interrogativi.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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