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Cavani colpisce con un pugno il monitor del Var: Uruguay eliminato, rabbia per il rigore negato (VIDEO)

Ha preso a pugni il monitor del VAR dopo che gli è stato negato il rigore della possibile qualificazione dell’Uruguay agli ottavi di finale della Coppa del Mondo. Edison Cavani ha sfogato la sua rabbia a fine partita dopo aver protestato con il direttore di gara per la mancata concessione del penalty.

All’Uruguay non è bastato superare il Ghana per 2 a 0 per accedere agli ottavi

L’Uruguay ha vinto 2 a 0 con il Ghana ma non è bastato per superare il turno con la Corea del Sud che ha superato il Portogallo nelle battute finali del match guadagnando la possibilità di affrontare il Brasile nel prossimo turno. La notizia è arrivata alla squadra di Diego Alonso in pieno recupero con l’Uruguay ha provato a gettarsi disperatamente in avanti a caccia del terzo gol che valeva l’accesso agli ottavi di finale per miglior differenza reti.

Cavani è entrato in contatto in area con Seidu Alidu. L’attaccante del Valencia era convinto di aver guadagnato un rigore ma sia l’arbitro che il Var hanno sorvolato per la disperazione dei giocatori della Celeste.

Cavani furioso per mancata concessione di un rigore per un contatto con Seidu Alidu

A fine partita gli uruguagi hanno circondato Daniel Siebert con rabbia dopo il fischio finale con Luis Suarez in lacrime e inconsolabile per l’eliminazione. Cavani ha sfogato la propria rabbia colpendo il monitor del Var che è caduto per terra. Anche Lukaku si era sfogato colpendo il rivestimento in plexiglass a bordo campo dopo l’eliminazione del Belgio.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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