Omicidio Sofia Castelli, 24 anni ad Atqaoui: genitori della vittima in lacrime, l’amica: ‘Non è giustizia’
12 Aprile 2024 - 16:36
Alcamo, la cagnolina Nina travolta e uccisa: le immagini choc, 70enne travolto dagli insulti
12 Aprile 2024 - 19:21
Omicidio Sofia Castelli, 24 anni ad Atqaoui: genitori della vittima in lacrime, l’amica: ‘Non è giustizia’
12 Aprile 2024 - 16:36
Alcamo, la cagnolina Nina travolta e uccisa: le immagini choc, 70enne travolto dagli insulti
12 Aprile 2024 - 19:21

Alessia Pifferi in aula: ‘Non ho ammazzato Diana’, poi si scaglia contro la famiglia

Non ho mai voluto far del male a mia figlia, non l’ho mai ammazzata, non ci ho mai pensato, non ho mai voluto farlo, non ho mai pensato che a Diana poteva succedere una cosa del genere, non è stata una cosa premeditata” – ha detto Alessia Pifferi con dichiarazioni spontanee in aula, prima della requisitoria del pm nel processo in corso a Milano.

Alessia Pifferi ha rilasciato dichiarazioni spontanee in aula: ‘Non ho mai voluto far del male a Diana’

La 38enne è in carcere per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi nel luglio 2022, abbandonandola in casa da sola per sei giorni. “Non c’è minuto o giorno in cui non penso a mia figlia Diana, non ho mai negato a mia sorella di vederla. Diana è venuta al mondo all’improvviso, non sapevo di essere incinta, l’ho accettata è stata il regalo più bello che la vita potesse regalarmi” – ha riferito Alessia Pifferi prima di scagliarsi contro i familiari.

“I miei familiari sapevano delle problematiche che avevo ma non mi hanno mai detto nulla, se crescendo me ne avessero parlato non so che metodo di cura avrei potuto fare ma mi sarei curata e penso che oggi sarei ancora con Diana e non ci troveremmo in questa situazione drammatica. L’ho scoperte solo grazie alla mia avvocatessa che ha trovato i documenti che attestano le patologie che ho”.

‘I miei familiari sapevano delle mie problematiche non mi hanno detto nulla, l’ho scoperto solo dalla mia legale’

La madre di Diana Pifferi ha raccontato della sua infanzia di “bambina sempre isolata, senza amici” con “l’insegnante di sostegno” e ha parlato del padre che “aveva un carattere violento e spesso picchiava anche mia mamma e io assistevo a queste sceneggiate e ho subito – ha aggiunto spiegando di aver subito anche un abuso sessuale. “Verso i 10 anni, ma non l’ho mai detto alla mia famiglia perché temevo di non essere creduta”. Ha fatto anche il nome della persona che avrebbe abusato di lei. “Mi hanno tolto da scuola mentre frequentavo un corso di operatrice sanitaria, perché dovevo accudire mia madre che stava male”.

Dagli abusi subiti all’età di 10 anni al difficile rapporto con le detenute: ‘Mi chiamano mostro e mi hanno picchiata’

E ancora: “Io vivevo con pochissimi soldi. Tutti gli uomini che ho avuto mi prendevano in giro e giocavano con me”. La donna ha raccontato di essere stata picchiata in carcere. “A San Vittore mi urlano ‘mostro’ o ‘assassina devi morire. Sto già pagando il mio ergastolo avendo perso la mia bambina”.

Per il pm Francesco De Tommasi “In Alessia Pifferi non c’è disperazione né profonda angoscia né un malore, ma solo preoccupazione di scrollarsi di dosso le proprie responsabilità come si fosse trattato di un accadimento lontano dalla sua volontà”. – ha affermato in un passaggio della sua requisitoria. “Continua a mentire anche davanti al cadavere della figlia e che pensa alla versione migliore da offrire a chi ascolta. Appena ha trovato sua figlia senza vita, a causa di una condizione che lei ha creato, ha come unica preoccupazione ‘mi arrestano?”.

Il pm chiede l’ergastolo dopo 6 ore di requisitoria: ‘Si è rivolta agli italiani tradendo il suo desiderio di essere una diva’

Al termine delle sei ore di requisitoria il ha chiesto la condanna all’ergastolo per Alessia Pifferi. “Non ha avuto il coraggio di ucciderla non è affetta da alcuna patologia e ha lasciato al destino il fatto di sbarazzarsi di sua figlia. Non merita alcuna attenuante perché “non c’è stata resipiscenza, ha sempre mentito, ha recitato una parte e lo ha fatto per egocentrismo, lo ha fatto anche oggi” – ha riferito De Tommasi.

“Si è rivolta a tutta Italia e lo ha fatto tradendo il suo desiderio, quello più recondito, di essere una diva, una attrice, il suo sogno sin da bambina, si è rivolta a tutti gli italiani come se le sue responsabilità non fossero altro che cosa sua”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *