Andrea SempioAndrea Sempio

“Una decisione sofferta, ma inevitabile”

Una scelta difficile, maturata dopo settimane di tensione e divergenze interne alla difesa. Andrea Sempio, indagato per l’omicidio di Chiara Poggi, ha annunciato in esclusiva a la Vita in diretta del 15 ottobre di aver revocato il mandato al suo legale, l’avvocato Massimo Lovati.

“È stata una decisione tutt’altro che presa a cuor leggero”, ha spiegato ai microfoni di Rai1. “Abbiamo avuto un incontro nel quale speravo di appianare alcune divergenze, ma purtroppo non è stato possibile. L’avvocato Lovati è una persona che stimo profondamente, un grande penalista, ma ha una visione molto netta, e non era possibile avere un altro tipo di dialogo con lui.”

Sempio ha sottolineato come le ragioni della separazione non siano legate solo al clamore mediatico che da mesi circonda il suo nome. “Tutto quello che è successo sui media è stato sì importante, ma non è nemmeno un terzo delle ragioni che ci hanno portato a dividerci”, ha precisato.


Quali divergenze tra Sempio e Lovati?

Alla base della rottura ci sarebbe una diversa impostazione della strategia difensiva. Sempio avrebbe voluto un approccio più diretto e trasparente nella comunicazione pubblica, mentre il legale preferiva mantenere una linea più riservata, limitando le uscite mediatiche.
“Lui va dritto per la sua strada, io avevo un’altra idea su come affrontare questa fase delicata. Abbiamo visioni differenti e non c’era più spazio per un confronto produttivo”, ha dichiarato Sempio, aggiungendo di non nutrire alcun rancore verso il suo ex avvocato.


“Non ho ucciso Chiara Poggi”: il messaggio di Sempio

Durante l’intervista, Sempio ha voluto ribadire con fermezza la propria innocenza nell’ambito del caso Chiara Poggi, il delitto di Garlasco che da quasi vent’anni continua a dividere l’opinione pubblica.

“Non ho ucciso io Chiara Poggi”, ha detto, visibilmente provato. “Spero che le autorità non si facciano traviare da tutte queste balle che stanno uscendo sui media. Io mi auguro che tutto questo circo non influenzi l’opinione di chi deve controllare e verificare, e che si riesca finalmente ad arrivare alla verità una volta per tutte.”

Le sue parole arrivano in un momento particolarmente delicato dell’inchiesta, che negli ultimi mesi ha visto riaccendersi l’attenzione mediatica dopo nuove verifiche e indiscrezioni sugli atti d’indagine.


Il peso del clamore mediatico: quanto incide sul caso Poggi?

Il caso Poggi, fin dal 2007, è stato accompagnato da una copertura mediatica costante e spesso polarizzante. Dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi, la riapertura delle indagini e l’iscrizione di Sempio nel registro degli indagati hanno riportato la vicenda sotto i riflettori.

“Non voglio che la pressione dei media influenzi la ricerca della verità”, ha detto ancora Sempio. “Chi deve indagare deve farlo senza condizionamenti. Io non cerco compassione, ma giustizia.”

Una frase che suona come un appello, non solo per la propria vicenda personale, ma anche per il rispetto del principio di presunzione d’innocenza, spesso sacrificato nel dibattito pubblico.


Cosa accadrà ora nella difesa di Sempio?

Dopo la separazione da Lovati, Andrea Sempio dovrà nominare un nuovo difensore (si sta valutando tra 5 nomi), con cui impostare la strategia per affrontare i prossimi passaggi dell’indagine.

L’obiettivo è collaborare con gli inquirenti per chiarire ogni aspetto rimasto oscuro e respingere con fermezza le accuse.

“Non mi sottraggo a nulla,” ha concluso Sempio. “Voglio solo che la verità venga fuori, e che si smetta di costruire narrazioni distorte sul mio conto. Non voglio che il dolore per Chiara e la sua famiglia venga usato per fare spettacolo.”

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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