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Asso, brigadiere spara al comandante Furceri in caserma: ‘L’ho ucciso’, Milia ritenuto idoneo dopo cura psichiatrica

Il comandante della stazione dei carabinieri di Asso, in provincia di Como, è stato ucciso dal brigadiere Antonio Milia, 57 anni. Intorno alle 17:30 di giovedì 27 ottobre. Il militare si trovava con il luogotenente Doriano Furceri in caserma quando ha esploso alcuni colpi d’arma da fuoco prima e si è asserragliato nella caserma.

Antonio Milia ha sparato al comandante Doriano Furceri e si è barricato in caserma, blitz dopo 10 ore di trattative

Alcuni testimoni avrebbero sentito le grida del comandante poi un urlo: “L’ho ammazzato“. Al momento della sparatoria non c’erano altri carabinieri nella stazione dei carabinieri di Asso. Sul posto sono intervenuti i corpi dei GIS (Gruppo di intervento speciale dei carabinieri). In supporto anche la locale Arma territoriale con i colleghi del comandante che hanno trascorso momenti di angoscia per le sorti di Furceri nella speranza che si riprendesse ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.

Era stato trasferito alla caserma di Asso l’anno scorso. Nei suoi 35 anni di servizio è stato al comando di diverse stazioni lombarde, in Brianza e sul Lario, ha lavorato nel reparto operativo a Palermo ed ha partecipato alla missione all’estero nel Kosovo. Lascia moglie e tre figli.

Il brigadiere era tornato in servizio pochi giorni dopo essere stato in cura per un disagio psicologico

Gli uomini dei reparti speciali dei carabinieri sono riusciti ad entrare in caserma intorno alle 5:40 di venerdì 28 ottobre dopo quasi dieci ore di trattative. Liberata una donna carabiniere che era in una camerata della caserma e le famiglie degli altri militari che comunque non sono mai stati in pericolo. Alla vista di un cane dell’unità cinofila di assalto Antonio Milia ha esploso un colpo ferendo in maniera non grave un militare del Gis che è rimasto ferito ad un ginocchio.

Il Brigadiere era stato ricoverato presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di San Fermo della Battaglia, in provincia di Como, per problemi di disagio psicologico. Dopo essere stato dimesso è stato ritenuto idoneo al servizio dalla Commissione Medico Ospedaliera ed aveva ripreso il servizio dopo un periodo di ferie. Il 57enne è padre di tre figlie.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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