Prima puntata incandescente su Rai 2: il muratore condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio prova a difendersi
Massimo Bossetti torna a parlare. Lo fa in tv, davanti alle telecamere di Belve Crime, il nuovo spin-off giudiziario condotto da Francesca Fagnani su Rai2. Il tema? L’omicidio di Yara Gambirasio. Il confronto è serrato, la tensione palpabile.
“Quel DNA sugli slip… vorrei sapere anch’io come ci sia finito”.
Un confronto acceso sul DNA
La conduttrice di Belve Crime non molla la presa:
“Il DNA nucleare è l’unico che ha valore forense. E purtroppo per lei, lì c’era il suo. Le analisi sono state fatte più volte ed è sempre emerso il suo Dna, sugli slip e sui leggings di Yara”.
Bossetti insiste:
“Il DNA mitocondriale non c’era. É risaputo da tutti che non si può disperdere, non c’è. È tutto anomalo. Il Dna nucleare che normalmente si dovrebbe disperdere a poche settimane, invece era ancora presente”.
Quindici anni dopo, un ergastolo contestato
Bossetti è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della tredicenne Yara, scomparsa il 26 novembre 2010. Ma lui si professa ancora innocente:
“Mi hanno costruito addosso una colpa. Ma non ho mai fatto del male a nessuno”.
La puntata, ricca di tensione e dettagli mai raccontati prima, promette di riaccendere il dibattito su uno dei casi più controversi della cronaca nera italiana.