L’omicidio che ha sconvolto Istia d’Ombrone
L’8 luglio 2023, nella tranquilla località di Istia d’Ombrone, vicino a Grosseto, Benedetta Marzocchi, 50 anni, ha ucciso la madre Giuseppina De Francesco, 76 anni, a pugni e calci nella villa in cui abitavano insieme. Un gesto sconvolgente, motivato da un delirio psicotico: la donna credeva di dover eliminare il demonio.
Un processo senza imputabilità
Durante il processo alla corte d’Assise di Grosseto, sia l’accusa che la difesa hanno concordato sull’incapacità di intendere e volere dell’imputata. Il pubblico ministero Giampaolo Melchionna ha dichiarato: “Marzocchi non è imputabile. Deve essere assolta e sottoposta a regime di libertà vigilata in una struttura terapeutica”.
La vita in comunità psichiatrica
Benedetta Marzocchi vive attualmente in una struttura sanitaria dedicata a pazienti psichiatrici. Ogni giorno svolge piccoli lavori, partecipa alle pulizie e si reca a fare la spesa accompagnata dagli operatori. Secondo quanto riferito, da quando si trova nella comunità non ha più avuto episodi psicotici.
La memoria difensiva e l’attesa della sentenza
Nel corso dell’udienza, la donna non era presente in aula. I suoi legali, gli avvocati Enrico De Martino e Giulia Zani di Siena, hanno presentato una memoria difensiva dettagliata, rafforzando la richiesta di assoluzione per non imputabilità. La sentenza è attesa per l’11 giugno.
Una tragedia che solleva interrogativi
Il caso Marzocchi apre una riflessione profonda sulla salute mentale e sulle responsabilità familiari e sociali nella prevenzione dei gesti estremi. La giustizia ha scelto la via della cura anziché della punizione, ponendo al centro la fragilità psichiatrica.