Orribile lite familiare in via Podgora a GrossetoOrribile lite familiare in via Podgora a Grosseto

La furia in un appartamento di via Podgora

Una scena agghiacciante quella che si sono trovati davanti martedì notte gli agenti della polizia di Grosseto, chiamati dai vicini per delle urla provenienti da un appartamento in via Podgora. G. T., 98 anni, ex direttore dell’ufficio SIAE cittadino, è stato ritrovato in condizioni disperate nel proprio appartamento, il volto devastato dai colpi sferrati dal figlio A. T., 63 anni.

Un’aggressione spaventosa

Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo avrebbe colpito ripetutamente il padre con pugni al volto, utilizzando anche una chiave come arma per cavargli un occhio. Non contento, avrebbe tentato di fare lo stesso con l’altro bulbo oculare, senza riuscirci. A peggiorare il quadro, l’uomo indossava grossi anelli che hanno contribuito a sfigurare ulteriormente il volto dell’anziano genitore.

Un passato segnato da disturbi psichiatrici

Alessandro Tosi soffrirebbe di problemi psichiatrici, e secondo quanto emerso, in passato aveva avuto problemi legati all’abuso di alcol, pur non avendo mai manifestato comportamenti tanto violenti. Dopo l’aggressione, è stato ricoverato in stato di choc presso l’ospedale di Grosseto, dove è stato sedato. In seguito, è stato sottoposto a interrogatorio dalla squadra mobile e fermato con l’accusa di tentato omicidio aggravato.

Le indagini e la scena dell’orrore

Gli agenti, giunti sul posto insieme ai sanitari del 118, hanno trovato l’appartamento imbrattato di sangue. L’anziano era riverso a terra, con il volto coperto di ferite e in condizioni critiche. Trasportato d’urgenza all’ospedale Misericordia di Grosseto, è stato ricoverato nel reparto di rianimazione, dove lotta ancora tra la vita e la morte.

L’intervento delle forze dell’ordine

Il pm Federico Falco ha disposto il sequestro dell’appartamento e degli oggetti usati nell’aggressione, tra cui la chiave utilizzata come arma e gli anelli insanguinati del figlio. La polizia scientifica ha effettuato rilievi e repertato tessuti organici. L’indagine è ancora in corso per comprendere a fondo le motivazioni di una simile esplosione di violenza.

Unico testimone: il gatto

A fare da silenzioso testimone a questo dramma familiare, solo il gatto grigio dell’anziano, che si è rifugiato terrorizzato sul terrazzo dell’appartamento. Nonostante i tentativi dei poliziotti, l’animale non si è lasciato prendere. Sarà affidato alle cure dell’Enpa.

Una città sotto choc

Grosseto si risveglia sconvolta da un evento che ha dell’incredibile per brutalità e ferocia. L’intera comunità si stringe attorno alla vittima, un uomo noto e stimato, nella speranza che possa sopravvivere a un’aggressione che lascia sgomenti. Restano da chiarire le cause che hanno scatenato questa violenza cieca e devastante.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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