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Dopo mesi di interlocuzioni e schermaglie tra i vertici della politica e dell’industria automobilistica, i 27 paesi membri dell’Unione Europea hanno concordato le leggi che determineranno lo stop alla vendita di nuove auto con motore a combustione dal 2035.

Il primo step nel 2030 con il Consiglio che ha convenuto di aumentare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di Co2 delle auto nuove e dei nuovi furgoni entro il 2030 portandoli al 55% per le auto e al 50% per i furgoni.

La battaglia per la riduzione di emissione di Co2 in due step

Senza fare giri di parole si fermerà la produzione di vetture a diesel e benzina. dalla data prestabilita in produzione ci saranno solo auto elettriche o con carburanti alternativi. Una svolta che ha subito un’accelerazione negli ultimi mesi per via della crisi energetica che sta vivendo il mondo intero e che le problematiche legate alla guerra in Ucraina ha ulteriormente accentuato.

Mercoledì 29 giugno è maturata la svolta storica con i membri del Parlamento dell’UE che dopo 16 ore hanno concluso gli estenuanti negoziati in Lussemburgo con l’approvazione formale delle misure che riguarderanno le autovetture e i veicoli commerciali leggeri durante il passaggio accelerato dalla benzina e dal diesel all’elettrico. 

La storica svolta del Parlamento UE dopo 16 ore di negoziati, la deroga chiesta dal Governo italiano

Il divieto è solo una delle tante misure volte a ridurre le emissioni di CO2 in tutta l’UE, riducendo di fatto il 100 percento degli inquinanti dallo scarico delle nuove auto entro la metà del prossimo decennio. Da tempo si stava lavorando per individuare una soluzione comune con posizioni divergenti tra gli Stati. Il governo italiano ha suggerito che alcuni dei marchi più venerati al mondo, vale a dire Ferrari e Lamborghini, fossero esentati dall’embargo mentre il CEO di Porsche Oliver Blume aveva condannata senza mezzi termini l’idea di eventuali eccezioni (la società ha investito in un produttore di carburante sintetico).  

Quali auto potranno guidarsi dal 2035

Secondo quanto riferito, l’UE ha accettato di prendere in considerazione l’uso di combustibili alternativi, come combustibili sintetici e idrogeno sebbene i dettagli limitati nella legislazione abbiano solo diffuso incertezza per le case automobilistiche che potrebbero pianificare di utilizzare questi combustibili. Quali auto si potranno acquistare guidare dal 2035?

Biocarburanti e idrogeno. Oltre a quelle a propulsione elettrica al 100% saranno immesse sul mercato automobili con combustibili alternativi come i biocarburanti e l’idrogeno. Sulle auto ad idrogeno stanno investendo numerose case automobilistiche. Nel settore ci sono Toyota e Hyundai che già oggi propongono in gamma due modelli a idrogeno.

Auto ibride plug-in. Tra le tecnologie propulsive del futuro il testo sembra ammettere anche, previa valutazione, le auto ibride plug-in. Oggi quasi tutti i costruttori offrono almeno un modello con questa motorizzazione, incentivata anche dai bonus governativi all’acquisto riservati a veicoli poco inquinanti. L’autonomia per la maggior parte dei modelli  in modalità 100% elettrica si aggira intorno ai 50 chilometri ma si sta lavorando per arrivare 100 chilometri. La Jeep Compass 4xe è la più venduta in Italia.

Auto immatricolate prima del 2035

Auto usate. Da precisare che le automobili in circolazione potranno continuare a circolare anche se a benzina e diesel fino a quando non saranno rottamate dai proprietari. I veicoli già immatricolati quindi potranno circolare fino a fine vita. Esperti del settore immaginano una sorta di corsa all’usato per accaparrarsi le auto a combustione termica in circolazione, con un aumento delle quotazioni.

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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