La centenaria trovata morta in un appartamento di via De Gasperi, a BergamoLa centenaria trovata morta in un appartamento di via De Gasperi, a Bergamo

Il corpo di Francesca Pettinato nascosto sotto un cumulo di coperte, figlia ricoverata in psichiatria

Una scoperta che ha lasciato sgomenta una palazzina della Conca Fiorita: la polizia locale e i vigili del fuoco di Bergamo hanno trovato nel pomeriggio di mercoledì 10 settembre il cadavere di Francesca Pettinato, 101 anni, nell’appartamento in cui viveva con la figlia in via Alcide De Gasperi. Il corpo era sul letto, nascosto sotto un cumulo di coperte.

Secondo le prime analisi la donna era in avanzato stato di decomposizione; la figlia, identificata con le iniziali P. B., ha ammesso davanti agli agenti che il decesso sarebbe avvenuto il 17 settembre 2024. Successivamente è stata ricoverata in ospedale, nel reparto di psichiatria. La salma è stata posta sotto sequestro e sarà sottoposta ad autopsia per confermare la data e le cause del decesso.

L’allarme del figlio maggiore

All’intervento era preceduta la segnalazione dell’altro figlio dell’anziana, residente a Genova, che non riusciva da giorni a mettersi in contatto con la sorella. Pare che l’uomo non sentisse spesso i congiunti e che non parlava mai con la madre a telefono, rassicurato dalle parole della congiunta sulle sue condizioni di salute. Inoltre inviava alla sorella un sostegno economico per far fronte alle necessità della centenaria.

Nei confronti della figlia 60enne non sono stati adottati al momento provvedimenti penali: la donna, dipendente Inail, è stata portata in osservazione e ricoverata nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII.

Le segnalazioni dei vicini

I residenti raccontano di madre e figlia che vivevano “come due fantasmi”: rarissime uscite, porte quasi sempre chiuse e odori sgradevoli che da tempo si propagavano nelle scale. «Sono almeno un paio d’anni che sentiamo questi odori», dice un condomino; «suonavamo al campanello ma nessuno apriva». Più volte alcune famiglie avevano presentato esposti, e in passato la polizia locale sarebbe passata per verifiche, senza però ottenere l’accesso all’appartamento.

L’abitazione, descritta come in grave stato di trascuratezza e con accumulo di rifiuti, è stata posta sotto sequestro insieme a due box di proprietà della figlia. Gli investigatori della Scientifica e la squadra mobile hanno effettuato rilievi accurati per ricostruire la dinamica e la tempistica degli eventi.

La versione della figlia e gli accertamenti in corso

Davanti alle forze dell’ordine la donna ha confermato che la madre era deceduta circa un anno fa. Sempre secondo quanto emerso, la figlia avrebbe continuato a percepire la pensione dell’anziana e ad usufruire di permessi previsti dalla legge 104 per assistere una persona non autosufficiente — uno dei permessi sarebbe stato richiesto appena pochi giorni prima dell’intervento delle forze dell’ordine. Su questi aspetti la Procura ha avviato accertamenti amministrativi e patrimoniali, per verificare eventuali profili di illecito, senza tuttavia prefigurare al momento contestazioni penali definitive.

L’autopsia su Francesca Pettinato disporrà anche l’esame dei tessuti e eventuali esami tossicologici utile a chiarire la causa del decesso; le analisi serviranno altresì a confermare se la data indicata corrisponde al reale momento della morte. L’anziana aveva compiuto 101 anni  il 27 luglio del 2024. A distanza di due mesi il decesso.

Il contesto: isolamento, fragilità e responsabilità collettiva

Dietro il caso emergono questioni che non sono solo giudiziarie: l’episodio richiama il tema dell’isolamento sociale degli anziani, delle reti di vicinato e dei controlli sui percettori di prestazioni sociali e pensionistiche. Esperti interpellati in casi analoghi sottolineano come la solitudine, i problemi di salute mentale dei caregiver e la difficoltà di accesso ai servizi possano portare a situazioni drammatiche.

La vicenda di via De Gasperi proseguirà dunque su più fronti: medico-legale, amministrativo e penale. La magistratura valuterà gli esiti dell’autopsia e gli elementi raccolti dalla Scientifica; nel contempo i servizi sociali del Comune saranno probabilmente chiamati a esaminare fenomeni di esclusione e separazione familiare che, in casi estremi, producono tragedie silenziose.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *