La bambina è deceduta all'ospedale di Francavilla FontanaLa bambina è deceduta all'ospedale di Francavilla Fontana

Una bambina arriva in fin di vita al Camberlingo: vani i tentativi di rianimarla

Una bambina di dieci anni è morta nel tardo pomeriggio di ieri (9 dicembre) all’ospedale “Camberlingo” di Francavilla Fontana. Si era sentita male il giorno precedente nella sua casa di Carovigno. I genitori l’avevano portata al Pronto soccorso dell’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove i medici avevano optato per il ricovero in Pediatria. Le prime analisi avevano evidenziato un quadro critico: un possibile problema di tipo diabetologico e persino l’ipotesi di una pericardite.

Le sue condizioni, già fragili, sono peggiorate ulteriormente durante il trasferimento in ambulanza verso Francavilla Fontana, struttura scelta – secondo le prime indicazioni – per la presenza di un laboratorio considerato utile per ulteriori indagini. Quando è arrivata al Camberlingo era però già in fin di vita. Ogni tentativo di rianimarla è risultato inutile.

L’ASL apre un’indagine interna: perché trasferirla da un hub più attrezzato?

La direzione dell’ASL di Brindisi ha disposto accertamenti immediati per chiarire non solo le cause del decesso, ma soprattutto la scelta – definita “critica” da fonti interne – di trasferire una paziente pediatrica in gravissime condizioni da un ospedale di secondo livello, dotato di reparti altamente specializzati, verso un presidio di primo livello, privo sia di Rianimazione che di TAC attiva nelle ore notturne.

Sul caso si concentrano ora molte domande: perché spostarla da un centro più attrezzato? Perché farlo mentre il quadro glicemico e cardiaco risultava già in rapido peggioramento? La direzione sanitaria vuole “fare piena luce” su ogni passaggio della gestione clinica.

Il racconto straziante del cardiologo: “Ho accarezzato quel piccolo corpo, sembrava dormisse”

Tra le testimonianze più toccanti c’è quella del cardiologo Giovanni Spennati, in servizio al Camberlingo e consigliere comunale di Ostuni. Sul suo profilo social ha scritto parole che restituiscono la gravità del momento:

«Oggi è stato uno di quei giorni che ti segnano dentro, che ti tolgono il fiato e ti lasciano un nodo in gola. Ho accarezzato a lungo quel piccolo corpicino, quello di Sofia, dieci anni appena. Sembrava dormisse, ma era il silenzio irreale di un destino crudele che l’ha portata via troppo in fretta».

Domani sono previsti gli accertamenti istologici condotti dal medico legale Domenico Urso e dal direttore di Anatomia Patologica Marcello Pellegrino. Sempre domani, alle 16, Carovigno saluterà la bambina con un funerale che si annuncia carico di dolore e interrogativi.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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