Una caduta inspiegabile nella quiete di Buico
Camerota, nel cuore del Cilento, si è svegliata in silenzio. Nella frazione rurale di Buico, tra ulivi e case di pietra, un ragazzo di 23 anni è precipitato dalle scale della propria abitazione. Sarebbe dovuto essere il giorno del suo compleanno, ma la vita si è fermata qualche ora prima, alle 5:00 del mattino, all’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Il giovane soffriva di un disturbo dello spettro autistico, ma conduceva una vita serena e protetta dalla famiglia, molto conosciuta e rispettata in paese.
Secondo la prima ricostruzione, era il tardo pomeriggio del 4 novembre, poco dopo le 17. Il ragazzo si trovava sul ballatoio della casa di famiglia. Forse un inciampo, forse una perdita di equilibrio. È caduto nel vuoto per quasi dieci metri, finendo rovinosamente nella tromba delle scale interne. In casa, in quel momento, c’era solo il padre. La madre, il fratello e la sorella erano fuori, ignari di ciò che stava accadendo.
La corsa disperata verso l’ospedale di Vallo della Lucania
Il padre lo ha trovato a terra, vigile ma dolorante, incapace di muoversi. Lo ha caricato in auto e ha percorso di corsa i venti chilometri che separano Buico dall’ospedale di Vallo della Lucania. Il giovane lamentava forti dolori alla schiena e al torace. I medici del pronto soccorso lo hanno sottoposto subito agli accertamenti: fratture interne, lesioni gravi, emorragie.
È stato portato d’urgenza in sala operatoria. I chirurghi hanno lavorato per ore, nel tentativo di salvargli la vita. La famiglia ha atteso fuori, in quel corridoio dove il tempo non passa mai. Quando sembrava esserci un tenue spiraglio, il quadro clinico è precipitato. All’alba, alle 5 in punto, il cuore del ragazzo ha smesso di battere.
Una comunità che non riesce a farsi una ragione
La notizia si è diffusa in poche ore. Camerota, il centro storico arroccato sopra il mare, ha abbassato le voci. Nel bar in piazza, davanti alla chiesa di Santa Maria, nessuno parla. “Era un ragazzo buono, sempre sorridente” sussurra una vicina. Il sindaco, informato subito dai carabinieri, ha parlato di “una ferita profonda per tutta la comunità”.
Il ragazzo avrebbe compiuto 24 anni il 5 novembre. Invece, oggi la casa di Buico è piena di parenti, amici, lacrime e silenzi. I social si sono riempiti di messaggi di cordoglio. “Non doveva andare così. Gli volevamo bene tutti”, scrive un compagno di scuola.
Le indagini dei carabinieri e il rispetto del dolore
I carabinieri della stazione di Camerota stanno raccogliendo testimonianze e verificando l’esatta dinamica dell’incidente. Nessun elemento lascia pensare a una responsabilità esterna. Si sarebbe trattato di una tragica fatalità domestica. Ma gli investigatori vogliono capire ogni dettaglio: dove è avvenuta la caduta, se il ragazzo potesse essersi spaventato o distratto, se ci fossero barriere di protezione sulle scale.
La Procura non ha disposto l’autopsia, ma ha chiesto una relazione clinica dettagliata al “San Luca”. La famiglia, sconvolta, ha chiesto solo rispetto. Niente clamore, solo verità e silenzio.
Il dolore che attraversa Camerota
Nella piccola località di Buico, le luci restano accese fino a tardi. Le porte delle case sono aperte, come si fa nei paesi del Sud quando muore qualcuno troppo giovane. Il parroco ha annunciato che la parrocchia è disponibile per l’ultimo saluto, ma la data dei funerali non è ancora stata fissata.
Il ragazzo resterà per sempre legato a questi luoghi: al profumo del mare di Marina di Camerota, ai vicoli del capoluogo, al suo compleanno mai festeggiato. E a quel padre che, per ultimo, ha cercato di salvarlo stringendolo tra le braccia.

