Mario BiondoMario Biondo

La decisione del tribunale di Madrid

A dodici anni dalla morte di Mario Biondo, cameraman palermitano e marito della conduttrice spagnola Raquel Sánchez Silva, la giustizia spagnola apre uno spiraglio verso una nuova verità.
L’Audiencia Provincial de Madrid ha riconosciuto che il decesso “potrebbe non essere stato un suicidio”, come invece sostenuto finora dalle autorità spagnole.

Il caso, archiviato nel 2013, torna dunque al centro del dibattito grazie all’azione legale promossa dai genitori, Pippo e Santina Biondo, assistiti dallo studio Vosseler Abogados.

Un provvedimento che ribalta la tesi iniziale

Nel provvedimento si legge che «sono state presentate nuove prove periziali e una sentenza italiana che suggerisce che la morte non fu suicida».
Tuttavia, il tribunale ha respinto l’appello della famiglia, sostenendo che il caso è “passato in giudicato”.

Nonostante ciò, la stessa Corte lascia “aperta la porta a un possibile ricorso davanti al Tribunale Costituzionale”, che gli avvocati intendono presentare nei prossimi giorni.

Mario Biondo con la moglie
Mario Biondo con la moglie

Le contraddizioni mai chiarite

Mario Biondo fu trovato impiccato a una libreria nel suo appartamento di Madrid il 30 maggio 2013, mentre la moglie era in viaggio.
Fin dall’inizio, la polizia spagnola parlò di suicidio.
Ma i genitori non hanno mai creduto a quella versione: secondo loro, il corpo del figlio mostrava segni incompatibili con l’impiccagione volontaria.

Nel 2022, il Tribunale di Palermo aveva riconosciuto la possibilità di una messinscena per coprire un omicidio, riaccendendo l’interesse mediatico e giudiziario sul caso.

Il peso delle prove e la battaglia dei genitori

Gli avvocati italiani e spagnoli hanno raccolto nuove perizie e testimonianze che contraddicono la versione ufficiale.
Il Tribunale di Madrid ha riconosciuto l’esistenza di “numerose incongruenze” e di “attività investigative mai svolte”, come intercettazioni o rilievi autoptici approfonditi.

Giovedì 9 ottobre è prevista una conferenza stampa a Barcellona per illustrare i dettagli del nuovo ricorso e denunciare “la mala pratica nell’inchiesta e nell’autopsia”.

Una storia che il pubblico non dimentica

Il caso Biondo è tornato alla ribalta grazie alla docu-serie Netflix Le ultime ore di Mario Biondo, che ha riportato alla luce le ombre e le omissioni dell’indagine spagnola.
Oggi, a distanza di dodici anni, la famiglia Biondo continua la sua battaglia: «Vogliamo solo sapere la verità», ha dichiarato la madre Santina.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *