La neonata è stata ricoverata all'ospedale Maria VittoriaLa neonata è stata ricoverata all'ospedale Maria Vittoria

Una scena drammatica in una casa di Ciriè

Una neonata trovata con la testa nel water e nell’acqua, una madre in stato confusionale e una corsa contro il tempo per salvarle la vita. È il quadro della vicenda che, nella mattina di lunedì 24 novembre 2025, ha sconvolto Ciriè, in provincia di Torino. La ricostruzione preliminare, ritenuta al momento la più probabile, racconta un parto avvenuto in solitudine nel bagno dell’abitazione della donna, una 38enne con una storia di grave fragilità personale.

A lanciare l’allarme è stato il fratello della donna, che entrando in bagno ha trovato la sorella in condizioni critiche e la neonata con la testa immersa nell’acqua. Una scena che ha richiesto un immediato intervento dei sanitari del 118.

La neonata rianimata e trasferita d’urgenza

I primi minuti sono stati decisivi. Il personale del 118, arrivato con estrema rapidità, ha estratto la bimba dal water e ha iniziato le manovre di rianimazione direttamente nel bagno dell’abitazione. L’assenza di respiro e il rischio di annegamento hanno reso l’intervento un’operazione complessa e drammatica.

La neonata è stata poi trasportata all’ospedale di Ciriè, dove i medici hanno confermato la gravità della situazione, stabilizzandola per un nuovo trasferimento.

Ora si trova in terapia intensiva neonatale all’ospedale Maria Vittoria di Torino: le sue condizioni vengono definite «stabili», ma la prognosi resta riservata e si teme per eventuali danni neurologici.

La madre sotto l’effetto del crack, sosteneva di non essersi accorta della gravidanza

La 38enne, da tempo seguita dai servizi sociali, sanitari e psichiatrici, sarebbe tossicodipendente abituale, con uso cronico di crack e pare che fosse anche al momento del parto fosse sotto l’effetto della sostanza stupefacente.

Agli investigatori, le persone presenti sul posto hanno riferito che la donna sosteneva di non essersi accorta della gravidanza.
Al momento dell’arrivo dei soccorritori era in stato confusionale ed è stata portata in ospedale, dove resta ricoverata ma non in pericolo di vita.

La situazione familiare e ambientale è stata definita dagli inquirenti come «difficile» e «segnata da degrado profondo».

Indagini della procura di Ivrea: ipotesi di tentato infanticidio

Sulla vicenda indagano i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, coordinati dal pm Maria Baldari della procura di Ivrea.
L’ipotesi di reato è tentato infanticidio, anche se dagli elementi raccolti non emergerebbe la volontà della donna di uccidere la piccola. Molto più probabile, secondo gli investigatori, che il gesto sia riconducibile al contesto di grave disorientamento psicofisico e a una dinamica improvvisa.

La madre sarà ascoltata appena le sue condizioni lo permetteranno.

Un contesto di fragilità estrema

Il caso ha riportato l’attenzione sulle situazioni di marginalità e dipendenza che spesso sfuggono ai controlli, nonostante l’intervento delle strutture socio-sanitarie.
La donna, già nota ai servizi del territorio, viveva una condizione di forte vulnerabilità, che potrebbe aver contribuito a un parto improvviso, non gestito e potenzialmente pericoloso per entrambi.

Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti: quando è avvenuto il parto, per quanto tempo la neonata è rimasta nell’acqua e se qualcuno fosse presente in casa oltre al fratello.

La comunità sotto shock

A Ciriè la notizia ha scosso profondamente residenti e operatori sociali, che parlano di un caso drammatico e doloroso, che riapre interrogativi sulle misure di prevenzione e sulle situazioni di vulnerabilità estrema.

La speranza ora è che la bambina continui a reagire e che la madre, una volta lucida, possa fornire informazioni utili per chiarire quanto accaduto.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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