Pietro ParolinPietro Parolin

Il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha vissuto un Conclave da protagonista mancato. Forte di un sostegno iniziale tra i 40 e 50 voti, Parolin sembrava avviato verso il soglio pontificio. Tuttavia, la convergenza dei cardinali nordamericani, africani e conservatori sul nome di Robert Prevost ha reso vano il suo slancio iniziale.

Il “gesto di grande responsabilità” che cambia tutto

Per evitare una spaccatura insanabile, Parolin ha fatto un passo indietro, favorendo la candidatura di Prevost. Un gesto che lo ha portato accanto al nuovo Papa durante la benedizione Urbi et Orbi e che, secondo indiscrezioni, potrebbe garantirgli la conferma come Segretario di Stato.

Perché è stato eletto Leone XIV

A rendere Prevost credibile agli occhi del Conclave sono state le sue doti diplomatiche, evidenziate durante il Sinodo, e le sue prese di posizione nette contro l’amministrazione Trump su temi di giustizia sociale e cooperazione internazionale.

Candidati esclusi e voci di corridoio

Il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, è stato escluso per motivi geopolitici. Intanto, il tam tam sulle ambasciate filippine ha alimentato ipotesi su una possibile elezione di Tagle, poi rivelatesi infondate.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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