Il Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha vissuto un Conclave da protagonista mancato. Forte di un sostegno iniziale tra i 40 e 50 voti, Parolin sembrava avviato verso il soglio pontificio. Tuttavia, la convergenza dei cardinali nordamericani, africani e conservatori sul nome di Robert Prevost ha reso vano il suo slancio iniziale.
Il “gesto di grande responsabilità” che cambia tutto
Per evitare una spaccatura insanabile, Parolin ha fatto un passo indietro, favorendo la candidatura di Prevost. Un gesto che lo ha portato accanto al nuovo Papa durante la benedizione Urbi et Orbi e che, secondo indiscrezioni, potrebbe garantirgli la conferma come Segretario di Stato.
Perché è stato eletto Leone XIV
A rendere Prevost credibile agli occhi del Conclave sono state le sue doti diplomatiche, evidenziate durante il Sinodo, e le sue prese di posizione nette contro l’amministrazione Trump su temi di giustizia sociale e cooperazione internazionale.
Candidati esclusi e voci di corridoio
Il Patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, è stato escluso per motivi geopolitici. Intanto, il tam tam sulle ambasciate filippine ha alimentato ipotesi su una possibile elezione di Tagle, poi rivelatesi infondate.