Otto coltellate davanti ai figli: la ricostruzione del delitto
Ezio Di Levrano è stato ufficialmente rinviato a giudizio per l’omicidio della moglie, Ana Cristina Duarte Correia, 38enne di origine brasiliana, avvenuto il 7 settembre 2024 nella loro abitazione di Saltara, frazione di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro e Urbino. L’uomo l’avrebbe colpita con otto coltellate all’addome mentre in casa si trovavano i tre figli della coppia, di 6, 13 e 14 anni.
Il processo inizierà il prossimo 10 dicembre e si svolgerà con tutte le aggravanti confermate: omicidio aggravato dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla presenza dei minori.
La linea difensiva: tentativo di ridimensionare la crudeltà
Durante l’udienza preliminare, l’avvocato di Di Levrano, Salvatore Asole, ha provato a ridimensionare le circostanze aggravanti, sostenendo che i figli non avrebbero assistito direttamente all’aggressione e che il movente non sarebbe stato un banale caso di gelosia, ma una reazione impulsiva alla scoperta di un tradimento.
Tuttavia, nessuna delle eccezioni sollevate è stata accolta dal giudice. È stata invece ammessa la costituzione di parte civile da parte dell’associazione contro la violenza sui minori, che la difesa contestava.
I figli affidati ai servizi sociali, la nonna chiede di vederli
I tre figli, profondamente segnati dal dramma, sono attualmente sotto tutela dei Servizi sociali. La madre della vittima, nonna dei minori, ha formalmente richiesto al Tribunale per i Minorenni il diritto di incontrarli. Un’ulteriore battaglia che si intreccia al processo principale e che accende i riflettori su una famiglia distrutta da un gesto estremo.