Da sinistra Anastasia con Andromeda e Francis Kaufmann con la bimbaDa sinistra Anastasia con Andromeda e Francis Kaufmann con la bimba

Un appartamento segreto nel cuore di Roma: nuova svolta nel caso Kaufmann

Il caso del duplice omicidio di Villa Pamphili si arricchisce di un nuovo, inquietante tassello. Gli inquirenti hanno individuato un appartamento nel centro di Roma, precisamente in zona Campo de’ Fiori, dove Francis Kaufmann, noto anche con lo pseudonimo di Rexal Ford, avrebbe vissuto per circa un mese nell’aprile scorso insieme ad Anastasia Trofimova e alla figlia Andromeda, ritrovate poi senza vita il 7 giugno nel parco capitolino.

La testimonianza del proprietario e il mistero del soggiorno non pagato

Secondo quanto riportato dagli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, è stato ascoltato il proprietario del piccolo appartamento, un monolocale nel cuore della movida romana. L’uomo ha riferito che dopo aver ricevuto un acconto iniziale, i tre sarebbero rimasti per circa un mese, lasciando però l’abitazione senza saldare l’intero importo del soggiorno. Un dettaglio apparentemente secondario, ma che potrebbe rivelarsi cruciale per tracciare gli ultimi spostamenti della famiglia prima del tragico epilogo.

Quel trolley trascinato per Roma: cosa conteneva?

Gli inquirenti sono sulle tracce di un trolley visto in possesso di Kaufmann alla vigilia della sua fuga in Grecia. La valigia sarebbe stata trascinata per le strade di Roma il 10 giugno, giorno in cui l’uomo fu notato nei pressi di Ponte Garibaldi. Il giorno successivo, però, quando si è imbarcato su un volo per Skiathos, non aveva più con sé quel bagaglio. Si teme che all’interno potessero esserci effetti personali appartenuti a Anastasia e Andromeda, oppure altre prove compromettenti.

Le ricerche nel Tevere e l’ipotesi occultamento

Proprio per questo motivo, i sommozzatori hanno avviato ricerche nelle acque del Tevere, concentrandosi nell’area intorno a Ponte Garibaldi. Le verifiche si stanno ora estendendo anche alle banchine e alle intercapedini, dove la valigia potrebbe essere stata nascosta o gettata.

Estradizione da decidere e nuove indagini sui fondi al “film fantasma”

Mentre le indagini si moltiplicano, Francis Kaufmann è comparso oggi davanti ai giudici greci della Corte d’Appello che dovranno valutare la richiesta di estradizione presentata solo dall’Italia. La decisione è attesa nei prossimi giorni. Intanto il ministero della Cultura, dopo l’emergere del caso dei fondi pubblici stanziati per un film mai realizzato da Kaufmann, ha annunciato un rafforzamento dei controlli sui finanziamenti al cinema.

Il ministro Alessandri Giuli ha dichiarato al Senato: “Basta sprechi e truffe: i soldi dei contribuenti andranno solo a chi fa davvero cinema. In presenza di dubbi, abbiamo già consegnato oltre 100 fascicoli alla Guardia di Finanza”. Si parla di oltre 200 opere sotto revisione.

Errori sistemici: polizia e controlli sotto accusa

La vicenda ha aperto anche un fronte interno alla questura di Roma. È emerso che Kaufmann era stato fermato e identificato nel centro della capitale insieme ad Anastasia e Andromeda, ma poi lasciato andare. Il questore Roberto Massucci, intervenuto alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, ha annunciato un’indagine interna e ha dichiarato: “Incontrerò personalmente gli agenti per comprendere i processi decisionali. Questa vicenda ha i contorni di un disastro sistemico”.

Dichiarazione che ha scatenato la reazione del sindacato di polizia Coisp. Il segretario Domenico Pianese ha replicato: “Non si può invocare il sistema solo quando si vogliono scaricare le colpe sugli agenti. Abbiamo chiesto un chiarimento ufficiale al capo della polizia”.

Il puzzle si complica: ogni dettaglio può fare la differenza

Con ogni nuovo elemento che emerge, il quadro del duplice omicidio di Villa Pamphili si fa sempre più complesso. L’appartamento in centro, il trolley scomparso, i finanziamenti sospetti, i mancati controlli e ora anche il possibile occultamento di prove nelle acque del Tevere: tutto fa pensare a un piano studiato nei dettagli.

Ma se le prove materiali verranno recuperate, e se la Grecia autorizzerà l’estradizione, allora il processo a Francis Kaufmann potrebbe diventare non solo giudiziario, ma anche politico e culturale, riflettendo una crisi profonda nei sistemi di controllo, sia pubblici che privati.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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