Rubens Bertocchi, 55 anni, ha ucciso la moglie Elena BelloliRubens Bertocchi, 55 anni, ha ucciso la moglie Elena Belloli

Una tranquilla cittadina della Val Seriana è stata teatro, nel tardo pomeriggio di giovedì 5 giugno, di un dramma familiare che ha lasciato sgomenta l’intera comunità. Rubens Bertocchi, 55 anni, ha ucciso la moglie Elena Belloli, 51, con un colpo di pistola e si è poi tolto la vita utilizzando la stessa arma, regolarmente detenuta.

La tragedia si è consumata a Cene nell’appartamento di famiglia al civico 43 di via Fanti. I due figli della coppia, un ragazzo di 21 anni e uno più piccolo di 11, si trovavano fuori casa. Il primogenito, insospettito dal silenzio e da rumori simili a spari, ha allertato i soccorsi. Sono stati i vigili del fuoco ad aprire la porta e scoprire i corpi senza vita.

Indagini e contesto

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Clusone e del Nucleo investigativo di Bergamo. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio. L’intera abitazione, insieme ai cellulari dei coniugi, è stata posta sotto sequestro. Si cercano eventuali lettere o messaggi che possano spiegare le motivazioni del gesto estremo.

Secondo una prima ricostruzione, Bertocchi avrebbe annunciato le sue intenzioni in un messaggio inviato a una persona vicina alla moglie. Si ipotizza che l’uomo sospettasse una relazione extraconiugale della donna.

Una famiglia conosciuta

Rubens Bertocchi, in passato titolare di un negozio di alimentari chiuso per problemi di salute, lavorava come guardia giurata. Elena Belloli era architetto e collaborava con uno studio tecnico locale. Il sindaco Edilio Moreni ha dichiarato: «Erano una famiglia molto conosciuta e ben integrata nella comunità. L’intero paese è sotto shock».

Le parole del sindaco

«Conoscevo bene Elena e Rubens, erano persone perbene, tranquille, senza segnali di crisi evidenti. Questa tragedia è inspiegabile, ci lascia attoniti. Siamo vicini ai figli, che ora avranno bisogno di grande sostegno», ha detto il primo cittadino.

L’intera comunità di Cene si è stretta intorno ai due giovani rimasti orfani, mentre proseguono le indagini per fare piena luce sulle cause della tragedia.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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