Samantha Del Gratta uccisa dal partner a Sant’Ermete, lascia due figli
Omicidio-suicidio a Pisa: Alessandro Gazzoli, 50 anni, guardia giurata in servizio in città, ha ucciso la compagna Samantha Del Gratta con un colpo di pistola alla testa e poi si è tolto la vita. Prima del gesto ha telefonato al 112: «Venite, ho ucciso mia moglie». Il femminicidio si è consumato nel primo pomeriggio del 22 luglio, in un appartamento in via Agostini della Seta, quartiere Sant’Ermete. I due figli, di 17 e 20 anni, non erano presenti in casa.
Dove e come è avvenuta la tragedia?
La casa in cui è avvenuto il dramma è un appartamento all’interno di un piccolo condominio nella periferia sud-est di Pisa. I vicini non avrebbero sentito grida o rumori sospetti. I corpi sono stati trovati nella camera da letto, senza segni evidenti di colluttazione. L’arma usata è la pistola d’ordinanza di Gazzoli, una calibro 9×21, legalmente detenuta.
Le dinamiche secondo la ricostruzione della Polizia
L’uomo ha sparato alla compagna mentre si trovavano in camera da letto. Dopo il delitto ha contattato telefonicamente il 112 e alcuni familiari. Infine ha rivolto l’arma contro sé stesso. Gli agenti, arrivati con la Polizia scientifica, hanno trovato la porta dell’appartamento aperta e la scena già segnata dalla doppia tragedia.
Chi erano Alessandro Gazzoli e Samantha Del Gratta
Alessandro Gazzoli, 50 anni, era una guardia giurata con incarichi presso il CNR, il giudice di pace e la procura di Pisa. Risultava regolarmente in servizio e non aveva precedenti penali né erano stati segnalati episodi di violenza domestica.
Samantha Del Gratta avrebbe compiuto 45 anni il giorno successivo. Era madre di due figli e, secondo quanto riferito, non aveva mai denunciato maltrattamenti o situazioni critiche in famiglia.
C’erano segnali premonitori nella coppia?
Le prime informazioni raccolte dagli investigatori escludono episodi pregressi di violenza o denunce. L’abitazione era in ordine, e non sono stati riscontrati segni di lite o disordini, dettaglio che lascia ipotizzare un gesto improvviso e non preceduto da una colluttazione.
Un silenzio che ha sconvolto la comunità
Il quartiere di Sant’Ermete è sotto shock. I vicini descrivono la coppia come “riservata ma tranquilla”. Il dramma ha lasciato sgomenta un’intera comunità, soprattutto per l’assenza di segnali evidenti di una crisi in corso.
L’inchiesta
La Polizia prosegue con i rilievi scientifici e le verifiche sulle ultime ore di vita della coppia. Saranno ascoltati parenti e amici per ricostruire eventuali tensioni latenti. I figli, entrambi maggiorenni, sono seguiti dai servizi sociali e dalle autorità competenti.