Piersanti MattarellaPiersanti Mattarella

Omicidio Piersanti Mattarella, le intercettazioni danno nuovo impulso alla vicenda

Un uomo sotto pressione, preoccupato, con il timore che qualcosa possa accadere. È questo il ritratto di Filippo Piritore, ex prefetto oggi (venerdì 24 ottobre) agli arresti domiciliari con l’accusa di aver depistato le indagini sull’omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia ucciso da Cosa Nostra il 6 gennaio 1980.

A far precipitare la posizione giudiziaria del 72enne, già funzionario di polizia, sono le intercettazioni che mostrano un uomo consapevole di essere al centro di un’inchiesta pesante e intimorito dalle mosse della Procura.


«Qualcosa fanno…»: il timore catturato al telefono

È il 22 settembre 2024 quando Piritore, ignaro di essere ascoltato dagli inquirenti, confida alla moglie la sua inquietudine dopo essere stato interrogato dai magistrati:

«Qualche cosa fanno…»
«È lo stress… tu non sai quello che… tutto quello che mangio mi fa acidità…»

Parole semplici, apparentemente banali, ma che per gli inquirenti hanno un peso enorme: dimostrano che l’ex funzionario sentiva il fiato degli investigatori sul collo. La moglie, invece, tenta di minimizzare quella tensione:

«Ma che fanno! Non fanno un ca…! Dopo quarant’anni che devono fare!»

Una conversazione tra marito e moglie, certo, ma tutt’altro che irrilevante per chi indaga.


Il nodo del depistaggio e il guanto sparito

Il nome di Piritore è legato a un oggetto diventato un simbolo di uno dei misteri d’Italia: il guanto lasciato dai killer nell’auto usata per la fuga dopo l’assassinio di Piersanti Mattarella.

Secondo la Procura di Palermo, quel guanto sparì dalle prove e Piritore avrebbe avuto un ruolo nella sua scomparsa o nella sua opacità gestionale. Dopo 45 anni, la riapertura del caso ha riportato a galla anche il suo nome.

Intercettato dopo l’interrogatorio, Piritore commenta:

«Figura di m… non ricordavo un ca… io poi gliel’ho detto: guardi secondo me saranno sparite negli anni ’90… quando si è scoperto il Dna…»

Frasi che, per la Procura, non sono parole da “servitore dello Stato”.


Le accuse dei magistrati: “Ha continuato a depistare”

I toni del gip che ha disposto i domiciliari sono durissimi:

«Immemore del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica italiana… – ha continuato a sostenere un progetto illecito di depistaggio…»

Per i giudici, Piritore non solo avrebbe contribuito alla dispersione di prove fondamentali, ma avrebbe persistito nel depistare le indagini anche oggi, a 45 anni di distanza dai fatti.


Processo di Stato: il caso Mattarella torna a bruciare

Il caso non è solo giudiziario, è storico. L’uccisione di Piersanti Mattarella – fratello dell’attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – è uno dei grandi cold case italiani. Secondo le sentenze definitive, fu un omicidio di mafia con convergenze politiche e neofasciste.

Ma ci sono ancora pezzi mancanti. Domande lasciate in sospeso. Mancano i mandanti “alti”. Perché fu eliminato un presidente regionale che stava portando “legalità” in Sicilia sfidando Cosa Nostra e vecchi equilibri di potere?


I possibili sviluppi

L’arresto di Filippo Piritore è solo uno dei tasselli di una nuova inchiesta che punta a fare luce sul passato oscuro di quell’omicidio. La riapertura del fascicolo ha riportato alla ribalta anche documenti spariti, prove occultate, false piste.

E l’ex prefetto, intercettato, sembra sapere che non è finita:

«Rompere i c***oni dopo quarantacinque anni…»

Ma proprio quelle parole potrebbero ora pesare più di qualsiasi prova materiale.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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