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Funerali Jessica Malaj, il parroco: ‘Piccola eroina’, la madre alle esequie in sedia a rotelle

Palloncini bianchi e rossi all’uscita del feretro della chiesa del Divino Lavoratore di Torremaggiore, in provincia di Foggia. Mamma Tefta che accarezza la bara bianca di Jessica Malaj, uccisa nella notte tra il 6 e il 7 maggio dal padre, il 45enne Taulant Malaj che pochi istanti prima aveva ammazzato il vicino di casa, il 51enne Massimo De Santis.

Palloncini bianchi e rossi per l’ultimo saluto a Jessica Malaj nella chiesa del Divino Lavoratore

Il parroco don Renato Borrelli l’ha definita una “piccola eroina che ha difeso la mamma” facendole da scudo col suo corpo e sacrificando la propria vita durante l’omelia nel giorno dell’ultimo saluto alla sedicenne. Ai funerali, celebrati lunedì 15 maggio, ha partecipato anche la madre che proprio grazie alla figlia si è salvata dalla furia omicida del marito e che da quella notte è ricoverata nel policlinico di Foggia. La trentanovenne è uscita per qualche ora dall’ospedale per partecipare al rito funebre.

Tefta è arrivata in chiesa sospinta su una sedia a rotelle, visibilmente provata e circondata dai familiari. Subito dopo di lei è arrivata la bara bianca di Jessica, sormontata da fiori bianchi e rossi. In chiesa tanto dolore e commozione tra i molti amici e compagni di scuola della sedicenne che frequentava il liceo classico di Torricella. Alcuni di loro hanno letto un pensiero per ricordare la loro amica alla fine cerimonia.

La madre della sedicenne ha lasciato l’ospedale per partecipare alle esequie

“Quelle unghie lunghe che portavi sempre le hai tirate fuori per proteggere la tua amata mamma” – hanno scritto in una lettera di addio. “Manca la tua risata squillante che è contagiosa”, ricordano i compagni di classe della 3A del liceo classico. “Nella nostra classe non è mai mancato il sole, anche nella tempesta. Ora però regna il silenzio”.

L’uscita del feretro di Jessica Malaj dalla chiesa è stato accompagnato da un lungo applauso e dal lancio di palloncini bianchi e rossi mentre la mamma Tefta accarezzava la bara bianca della figlia. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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