Una tragedia silenziosa nel cuore dell’estate spagnola
È accaduto tutto nel primo pomeriggio di martedì 1° luglio. A Valls, cittadina spagnola nella provincia di Tarragona (Catalogna), un bambino di circa due anni e mezzo è morto dopo essere rimasto intrappolato per ore all’interno di un’auto, esposta alle alte temperature di un’eccezionale ondata di calore.
Il piccolo sarebbe stato dimenticato in auto dal padre, che si era recato al lavoro lasciando la vettura parcheggiata nella zona industriale di Carrer dels Manyans. Quando si è accorto della situazione, per il figlio era già troppo tardi.
L’allarme dato da un passante: il dramma nel primo pomeriggio
Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla polizia catalana (Mossos d’Esquadra) e riportate da RTVE ed Efe, a dare l’allarme è stato un passante intorno alle 15:00. Il padre è immediatamente accorso all’auto, ha estratto il bambino e ha cercato di portarlo in una zona climatizzata all’interno di un capannone industriale.
Nel frattempo sono intervenuti i Vigili del Fuoco, la polizia locale, cinque unità del Servizio di Emergenza Medica (SEM) e squadre di supporto psicologico. I tentativi di rianimazione sono durati a lungo, ma non hanno avuto esito positivo: il piccolo è stato dichiarato morto intorno alle 16:00.
L’ipotesi del colpo di calore: si attende conferma dall’autopsia
La causa più probabile della morte, secondo gli inquirenti, è un colpo di calore: il bambino sarebbe rimasto chiuso all’interno del veicolo per un periodo compreso tra quattro e cinque ore, senza acqua né aria. L’interno dell’auto, esposta al sole diretto, potrebbe aver superato i 50 gradi.
Nella zona di Valls era attiva un’allerta gialla per temperature estreme. I termometri hanno registrato punte oltre i 36-38°C tra le 12 e le 15, proprio nelle ore in cui il piccolo sarebbe rimasto intrappolato.
Per avere una conferma definitiva, sarà necessaria l’autopsia, che verrà condotta nelle prossime ore.
Il padre: doveva portarlo all’asilo, ma se ne dimentica
Dalle prime indagini risulta che il padre avrebbe dovuto accompagnare il figlio all’asilo nido, ma per motivi ancora da chiarire, si è diretto direttamente al lavoro, dimenticandosi della presenza del bambino in auto.
Le autorità ritengono plausibile l’ipotesi dell’oblio involontario, fenomeno tristemente noto in psicologia come amnesia dissociativa, in cui un genitore compie un’azione quotidiana automatica (come andare a lavoro) dimenticando un cambiamento nella routine (come avere il figlio a bordo).
Shock e indagine per omicidio colposo
Il padre, secondo fonti locali, è stato colto da forte shock psicologico. In stato di grave turbamento, è stato assistito dai servizi di supporto psicologico della SEM, insieme alla madre del bambino, che non era ancora a conoscenza dell’accaduto quando i sanitari hanno dovuto constatare il decesso.
I Mossos d’Esquadra hanno aperto un’indagine e hanno formalizzato l’accusa di omicidio colposo nei confronti del padre, pur escludendo al momento l’arresto, viste le condizioni cliniche e psicologiche dell’uomo. L’unità investigativa locale sta raccogliendo prove e testimonianze per chiarire completamente la dinamica.
Non è un caso isolato: precedenti tragici in Spagna
Il dramma di Valls non è purtroppo un caso isolato. A maggio, a Linares, in provincia di Jaén (Andalusia), un bimbo di 20 mesi era morto in circostanze analoghe: dimenticato in auto dal padre affidatario e deceduto per colpo di calore, come confermato dall’autopsia.
Anche nei giorni precedenti alla tragedia di Valls, una dipendente comunale di Barcellona era morta per un malore legato al caldo estremo, dopo un turno di lavoro sotto il sole.
Il caldo come minaccia sottovalutata
Questi episodi riportano all’attenzione dell’opinione pubblica il tema delle morti accidentali legate al caldo, in particolare quelle che coinvolgono bambini lasciati in auto. Secondo le stime delle autorità europee, ogni estate decine di casi simili avvengono nel continente, con esiti spesso tragici.
Lasciare un bambino solo in auto, anche per pochi minuti, può essere fatalmente pericoloso: le temperature interne salgono rapidamente, superando anche i 50 gradi in meno di mezz’ora.
Una tragedia che scuote e interroga
La morte del piccolo a Valls colpisce per il suo carattere silenzioso e drammatico. Una distrazione fatale, forse favorita dalla routine o dallo stress, ha spezzato una vita e sconvolto una famiglia.
L’indagine è in corso, ma il messaggio di fondo resta: la prevenzione passa dall’informazione. Le autorità locali, insieme a operatori sanitari e associazioni per la sicurezza infantile, rilanciano in queste ore campagne di sensibilizzazione per evitare che simili tragedie possano ripetersi.