Una nuova, clamorosa rivelazione potrebbe cambiare il corso delle indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo quanto rivelato in esclusiva dal TG1, una nuova perizia disposta dalla Procura di Pavia avrebbe individuato un’impronta palmare riconducibile ad Andrea Sempio, un amico del fratello della vittima, Marco Poggi.
L’impronta del palmo della mano rilevata sul muro
Questa impronta sarebbe stata rilevata sul muro delle scale che conducono alla taverna, proprio nei pressi del luogo in cui venne trovato il corpo senza vita di Chiara. Si tratterebbe dell’impronta del palmo di una mano, compatibile con quella di Sempio, che frequentava abitualmente la casa di via Pascoli in quanto amico stretto del fratello della vittima. La scoperta è il frutto di nuovi approfondimenti disposti dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta bis condotta dal procuratore Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano.
‘Marco Poggi convinto dell’estraneità di Andrea Sempio’
Nel corso di questa nuova fase investigativa, si è svolto a Pavia un interrogatorio di circa due ore ad Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e già condannato in via definitiva per il delitto. Contestualmente è stato ascoltato anche Marco Poggi, fratello della giovane uccisa, in un’audizione avvenuta in una caserma dei carabinieri del veneziano, dove avrebbe dovuto essere presente anche Andrea Sempio, che però non si è presentato.
“Con la collaborazione degli inquirenti, Marco Poggi ha potuto essere sentito lontano dai giornalisti ed ha risposto serenamente alle domande che gli sono state rivolte. Ad Andrea Sempio lo lega un’amicizia di lunga data e la convinzione della sua estraneità alla tragica vicenda che ha sconvolto la sua famiglia.” – così, in una nota, l’avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia Poggi, in merito all’audizione odierna del fratello di Chiara, Marco Poggi.
Andrea Sempio non si presenta per un vizio formale
La mancata comparizione di Sempio è stata giustificata dalla sua difesa, rappresentata dagli avvocati Massimo Lovati e Angela Taccia, con un vizio formale: nell’atto di convocazione mancava l’indicazione dell’eventuale accompagnamento coattivo previsto dall’art. 132 del codice di procedura penale. La difesa ha così evitato l’interrogatorio, dichiarando pubblicamente: “Guerra dura senza paura. Codice di procedura penale, noi ti amiamo”.
Lovati ha inoltre chiarito che il suo assistito non è tenuto a presentarsi, trattandosi di un indagato e non di un testimone. “Andrea sta bene, segue la nostra strategia difensiva”, ha dichiarato il legale. Resta il fatto che questa nuova impronta rilancia interrogativi inquietanti: quanto era frequente la presenza di Sempio nella villetta? Quali erano i suoi rapporti con Chiara?
La nuova indagine potrebbe rimettere in discussione la verità processuale sinora acquisita e riaprire scenari che sembravano chiusi da tempo.