Chiara PoggiChiara Poggi

Nell’ambito dell’incidente probatorio riaperto dalla Procura di Pavia, un dettaglio colpisce: sulla gamba della vittima, è stata fotografata un’impronta caratterizzata da tre pallini, attribuita non a un tacco di scarpa ma a una stampella con pallini antiscivolo, secondo il medico legale Pasquale Mario Bacco, intervistato da Giallo.


L’ematoma: segno di disprezzo

L’ematoma connesso all’impronta sarebbe stato provocato da un colpo secco con un oggetto, non da un calcio: un gesto di violenza, non casualità. La forma della traccia confermerebbe l’ipotesi della stampella, escludendo una scarpa dal tacco sporgente.


Ritiro dei reperti e fase preliminare

A Milano la Procura ha convocato i periti nominati dalla Gip Daniela Garlaschelli – la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani –, insieme ai consulenti, tra cui l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano e il genetista Marzio Capra. Hanno ritirato fascette contenenti 58 impronte (tra queste l’impronta “10” rilevata sulla porta d’ingresso della villa), tamponi salivari, il tappetino del bagno e i rifiuti sequestrati nel 2007. Ora si attendono le verifiche sul grado di conservazione.


Nuove tecniche e limiti della traccia “10”

Durante l’appello bis del 2014–2015 furono utilizzati laser e scanner 3D. Oggi, le tecniche più sensibili potrebbero confermare o rivelare nuovi profili genetici. Tuttavia, sui livelli di traccia dell’impronta “10” – da cui si spera di estrapolare DNA – il genetista Capra è pessimista: la traccia, a suo dire, è “al limite del limite”. Anche Garofano concorda: potrebbe emergere profilo di ospiti innocui, non coinvolti.


Deflessione o conferma?

Garofano sottolinea:

«Potrebbe evidenziare tracce di persone che hanno frequentato quell’ambiente e che non hanno nulla a che fare con l’indagine.»

Resta comunque la possibilità che le moderne tecnologie confermino o aggiungano dettagli rispetto ai risultati del passato.


Conclusione
Il nuovo esame delle impronte, l’acquisizione di materiali e il progresso tecnologico rendono la nuova fase dell’incidente probatorio cruciale per il caso del delitto di Chiara Poggi. Ma quanto la traccia “10” potrà incidere realmente? Il verdetto genetico prossimamente potrà confermare o smentire sospetti consolidati – con cautela.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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