Le dichiarazioni rilasciate a La7 della senatrice di Fdi Lavinia Mennuni (“Dobbiamo ricordare alle nostre figlie che la loro massima aspirazione dev’essere fare dei figli“) hanno sollevato un nuovo polverone dopo che la tragica morte di Giulia Cecchettin aveva riportato al centro del dibattito la questione del patriarcato.
Alessandra Mussolini replica alle esternazioni di Lavinia Mennuni
Sulla questione è intervenuta Alessandra Mussolini a Radio Giornale Radio. “La cultura patriarcale si supera rafforzando economicamente la donna, oltre che con un insegnamento reale all’interno delle scuole, non quello che è stato fatto con la suora che non c’entra niente: devi insegnare il rispetto, non fare un corso di religione” – ha dichiarato l’europarlamentare del Ppe.
“Se una donna fa una denuncia per violenza e trova dall’altra parte chi l’ha violentata con a disposizione uno stuolo di avvocati che neanche un imprenditore arabo, non può difendersi”, ha aggiunto. E aggiunge: “La donna deve essere temporaneamente pagata più dell’uomo, perché non ce la fa più, perché ha la menopausa, perché ha tutto. Sono stanca di sentire tante ipocrisie” – ha aggiunto.
‘La maternità è un fatto naturale, bisogna pensare a superare il gap economico con gli uomini’
“Bisogna pensare a cosa c’è fuori dalla maternità , all’aiuto che dovrebbe avere una mamma single, a superare il gap economico con gli uomini: se una donna non guadagna bene, non riesce a denunciare le violenze perché ha paura di restare da sola e senza soldi” – commenta le parole della parlamentare Fdi LaviniaMennuni: “Nessuno deve permettersi di dire alle donne che la loro ambizione deve essere quella di avere figli. É un fatto naturale, l’ambizione non c’entra nulla. Chi non può diventare madre cosa dovrebbe fare? E gli uomini cosa dovrebbero fare” – ha chiosato Alessandra Mussolini.
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.
