La tragedia dopo che la ragazzina aveva chiesto di andare in bagno
Un grido muto, poi il silenzio.
Alla scuola media “Calcara” di via Novelli, nel cuore di Marcianise, la mattina di giovedì 13 novembre tutto si è fermato. Erano da poco passate le dieci quando Federica, una studentessa di dodici anni, si è allontanata dall’aula chiedendo alla professoressa di poter andare in bagno. Pochi minuti dopo, il suo corpo giaceva sul selciato, nel cortile esterno, dopo un volo di circa dieci metri.
Sul banco, un biglietto scritto a mano: «Mi dispiace». Due parole che ora pesano come macigni, e che lasciano una scuola, una famiglia e un’intera città senza fiato.
“Una famiglia serena, una tragedia inspiegabile”
Le prime parole del sindaco di Marcianise, Antonio Trombetta, arrivano con la voce rotta:
“È una tragedia enorme, inspiegabile. Conosco i genitori, sono persone perbene, in una famiglia dove regna armonia. Tutta la città è sconvolta.”
Federica viveva con i genitori poco distante dalla scuola. Una famiglia conosciuta, descritta da tutti come unita, presente, affettuosa. Per questo il gesto appare ancora più difficile da comprendere. Non c’erano segnali evidenti, nessuna denuncia di disagio, nessun episodio di bullismo noto. “Era una bambina amata, seguita, serena” ripetono tra le lacrime i compagni e i docenti, ancora sotto choc.
Le ultime ore in classe
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la ragazzina avrebbe lasciato il biglietto poco prima di uscire dall’aula. Poi, invece di dirigersi verso il bagno, avrebbe imboccato la scala antincendio sul retro dell’edificio. Nessuno l’ha vista salire, nessuno ha sentito nulla. Pochi minuti dopo, la sua assenza ha insospettito gli insegnanti. Quando l’hanno cercata, era già troppo tardi.
I poliziotti del commissariato di Marcianise sono arrivati subito, insieme ai soccorritori del 118. Per Federica non c’era più nulla da fare. È morta sul colpo.
Cosa è successo alla scuola media Calcara
Il cortile della scuola è stato transennato per ore. I compagni sono stati trattenuti in aula, mentre la dirigenza organizzava un’uscita protetta, lontano dall’area del dramma.
Nel frattempo, genitori e insegnanti si affollavano davanti ai cancelli, increduli.
“Non è possibile, era una bambina dolcissima,” sussurrano le madri accorse, alcune in lacrime.
Sul posto, insieme agli agenti, anche gli psicologi inviati dall’Asl per assistere studenti e personale scolastico.
Gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze di docenti, compagni e genitori. Al momento, l’ipotesi più accreditata resta quella del gesto volontario, ma la procura vuole capire se dietro a quel “mi dispiace” ci fosse qualcosa di più profondo, un dolore taciuto o un malessere invisibile.
Il dolore della comunità e il rispetto del silenzio
Sotto choc la comunità di Marcianise. “È un dolore che appartiene a tutti – ha detto –. Nessuno dovrebbe trovarsi davanti a un dolore simile. La nostra comunità si stringe intorno alla famiglia di Federica, con rispetto e con amore.” – ha riferito il sindaco Trombetta
Gli insegnanti hanno chiesto un percorso di supporto psicologico per gli studenti, sconvolti dalla notizia dalla morte della giovane compagna.
Perché una bambina di 12 anni sceglie di morire?
È la domanda che ora rimbalza tra i corridoi della scuola e nelle case di Marcianise.
Federica aveva solo dodici anni: l’età dei sogni, delle amicizie, dei primi sorrisi inconsapevoli. Eppure qualcosa dentro di lei deve essersi spezzato.
Le indagini proveranno a capire se la ragazzina vivesse situazioni di disagio, se avesse subito pressioni o episodi di bullismo, o se si trattasse di una fragilità silenziosa che nessuno aveva colto.

