Cecilia De AstisCecilia De Astis

Milano è sotto choc per l’omicidio di Cecilia De Astis, 71 anni, travolta da un’auto rubata guidata da quattro ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. L’incidente, avvenuto in via Saponaro, ha acceso il dibattito sulla sicurezza urbana, il controllo dei minori e le responsabilità delle famiglie. La Procura dei minori della città sta valutando eventuali provvedimenti nei confronti dei giovani coinvolti e, possibilmente, anche dei loro genitori.


La dinamica dell’incidente

Secondo le indagini, i quattro minori, di origine Rom e nati in Italia, hanno inizialmente rubato oggetti dall’auto di un turista francese. Tra la refurtiva hanno trovato le chiavi dell’auto e deciso di guidarla, provocando la morte della pensionata Cecilia De Astis.

Gli agenti della Polizia locale, intervenuti rapidamente, li hanno rintracciati e ascoltati al comando di via Custodi. I minori hanno ammesso le loro azioni, mostrando consapevolezza del furto e della successiva guida del veicolo. Dopo l’interrogatorio, sono stati affidati alle loro madri, poiché il padre di uno dei ragazzi è detenuto e gli altri non sono reperibili.


L’accampamento di via Salvanesco e la refurtiva

Nel campo nomadi privato di via Salvanesco, dove vivevano i ragazzi, gli agenti hanno trovato la refurtiva e le magliette acquistate in un negozio di Pokémon. Le roulottes dell’area si sono svuotate dopo l’incidente, ma i ragazzi sono tornati brevemente con le loro madri.

Non è escluso che i provvedimenti siano presi anche nei confronti dei genitori per la mancata applicazione degli obblighi di legge nei confronti dei figli minori. L’accampamento di via Selvanesco si è svuotato di svariate roulottes che stazionavano.


Il dolore della famiglia De Astis: ‘Tragedia inquietante’

Filippo Di Terlizzi non vuole sentir parlare di disgrazia: «L’omicidio di mia madre non può essere ridotto al solito “si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato” – ha riferito al Corriere della Sera. No. Questa tragedia non è giustificabile con la sfortuna. Si è arrivati qui perché non siamo tutelati. È inquietante». Insieme al fratello Gaetano, ha dato l’ultimo saluto alla madre, la signora Cecilia De Astis, 71 anni, travolta lunedì da un’auto rubata con a bordo quattro ragazzini tra gli 11 e i 13 anni. Prima dei funerali alla parrocchia di San Barnaba, nel quartiere Gratosoglio a sud di Milano, i due fratelli sono tornati al Niguarda e poi dall’avvocato per avviare le pratiche legali. «Siamo dentro un incubo», confessa Filippo al telefono, ancora sotto choc.

‘Non è un discorso di nazionalità, bisogna agire per la sicurezza’

L’effetto della notizia che l’auto fosse guidata da un tredicenne, scappato con altri tre amici, non si placa: «Non c’è stata prevenzione. Ragazzini allo sbando arrivano a questo». La vicenda ha acceso un dibattito sulla sicurezza nel quartiere e sui campi rom, ma Filippo precisa: «Non è un discorso di nazionalità. Nessuna caccia alle streghe. Qui parliamo della sicurezza di tutti». Raccontando sua madre, ricorda una donna gentile, attenta, curiosa del mondo, che seguiva le notizie di cronaca nera: «Ora tocca a noi fare qualcosa. Mi riferisco a questi ragazzini. Ho letto le dichiarazioni dei politici. Non servono slogan elettorali. Bisogna agire per la sicurezza dei cittadini. Vogliamo soluzioni».

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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