Marcello LucchesiMarcello Lucchesi

Il malore improvviso e la corsa dei soccorsi

Era la pedalata di ogni domenica, la consuetudine rassicurante che apriva la giornata come un rito. Ieri, poco dopo mezzogiorno, Marcello Lucchesi, 54 anni, parrucchiere amatissimo e volto storico di Montopoli, si è accasciato sulla strada di via Costalbagno, dopo un malore improvviso. Gli amici che erano con lui hanno tentato i primi soccorsi, poi l’arrivo immediato della Pubblica Assistenza, ma non c’è stato nulla da fare. L’infarto è stato fulminante, impossibile anche solo pensare ad un tentativo di recupero.

Lo shock della comunità e l’arrivo della sindaca

La notizia corre veloce, si infila tra le strade del borgo e arriva in piazza: Montopoli si ferma. La sindaca Linda Vanni raggiunge il luogo della tragedia pochi minuti dopo, insieme al presidente della Pro Loco Tommaso Salvatori e a decine di cittadini increduli. Il primo istinto è umano, non istituzionale: capire, avvicinarsi, sostenere la famiglia. Marcello era un riferimento per tutti, un volto che non apparteneva soltanto al salone «Marcello Coiffeur», ma alla dinamica sociale del paese.

Un uomo di comunità, non solo un professionista

Il suo negozio di via Roma non era un salone, ma una piazza. Marcello sapeva ascoltare, trattenere e consolare, tra capelli e storie di vita. Era nella Pro Loco, alla contrada di San Giovanni, tra le manifestazioni, i mercatini, gli allestimenti, i festival, i preparativi di paese. Presente, costante, sorridente. Lascia la moglie Alessia e i figli Giulia e Alberto, il centro sentimentale di una vita piena.

L’ultimo saluto e la città senza luce

Il feretro è esposto nella chiesa di San Sebastiano. I funerali si terranno domani, lunedì 8 dicembre, alle 15, nella pieve di Montopoli. Per la prima volta, la cittadina spegne le luci natalizie in segno di lutto. Le vetrine, le piazze, i vicoli restano in silenzio. Nessuno è disposto a sostituire quel sorriso che, per anni, ha riempito poltrone e giornate. La bici resterà appoggiata idealmente davanti al negozio, come un quadro a cui nessuno avrebbe mai voluto togliere colore.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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