Matteo FormentiMatteo Formenti

La tragica morte di Matteo Formenti, 37 anni, bagnino del parco acquatico “Tintarella di Luna” a Castrezzato, ha scosso profondamente la comunità bresciana. Il suo corpo è stato rinvenuto mercoledì mattina nei boschi ai piedi del Monte Orfano, a Cologne. La Procura ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, al momento contro ignoti, come atto dovuto per disporre l’autopsia.

Matteo era stato coinvolto nella tragedia dell’annegamento del piccolo Michael, bimbo di 4 anni morto due giorni dopo essere stato recuperato esanime da una delle piscine del parco. Formenti era in servizio quel giorno e risultava indagato per omicidio colposo, sebbene non gli fosse ancora stata notificata formalmente l’accusa.


Il contesto: dal dramma di Michael alla scomparsa di Matteo

Venerdì 21 giugno Michael è annegato in piscina in un momento di distrazione, probabilmente sfuggendo alla supervisione dei genitori. Dopo due giorni di coma, è deceduto all’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. La notizia della sua morte ha scatenato un’ondata di indignazione sui social, con commenti violenti e accuse contro i bagnini della struttura.

Matteo Formenti, che da anni alternava lavori stagionali tra piscine e ristoranti, viveva con i genitori a Chiari. Uscito di casa lunedì per andare al lavoro, non ha più fatto ritorno. Il suo cellulare, insieme a quello dei colleghi presenti quel giorno, era stato sequestrato nel fine settimana dagli inquirenti.


Le circostanze della morte: gli inquirenti ipotizzano un suicidio

Il corpo del bagnino è stato scoperto da due runner. Era in mezzo alle sterpaglie, con un sacchetto di plastica in testa e le mani bloccate con un lucchetto da bicicletta, un dettaglio che fa pensare a un gesto estremo premeditato, per evitare che l’istinto di sopravvivenza prendesse il sopravvento.

Non sono emersi elementi che facciano pensare al coinvolgimento di terzi. L’ipotesi più accreditata è quella del suicidio per soffocamento, ma la PM Lisa Saccaro ha comunque disposto l’autopsia. I carabinieri proseguono le indagini per chiarire ogni dettaglio e valutare l’eventuale impatto delle pressioni psicologiche e sociali subite da Formenti.


Le parole del sindaco e il richiamo alla responsabilità

Il sindaco di Chiari, Gabriele Zotti, ha invitato la comunità a riflettere: “Siamo stati colpiti da tre suicidi in una settimana. Invito tutti a fermarsi, a pensare prima di giudicare, soprattutto quando si parla di tragedie e persone fragili”.

Anche se non risultano reati sui social, l’odio online sembra aver avuto un ruolo cruciale nel deterioramento dello stato emotivo del bagnino. La sua morte ha riacceso il dibattito su responsabilità, gestione dei minori nei parchi acquatici e tutela del personale.

La vicenda di Matteo Formenti lascia un vuoto e un interrogativo: quale prezzo pagano le persone che finiscono al centro del giudizio collettivo prima che la giustizia abbia fatto il suo corso?

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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