Il piccolo Mattia Restuccia non ce l'ha fattaIl piccolo Mattia Restuccia non ce l'ha fatta

Il dramma di Mattia

Un’epigrafe con il volto di un bambino dagli occhi timidi e lo zainetto in spalla. Accanto la scritta: «Mattia vivrà per sempre dentro di noi». È così che la comunità di Adria piange Mattia Restuccia, 7 anni, morto dopo cinque giorni di agonia all’ospedale di Padova in seguito a un drammatico incidente stradale.

Nonostante le cure immediate, l’elisoccorso e un delicato intervento chirurgico, le ferite riportate dal piccolo si sono rivelate troppo gravi. La madre ha autorizzato la donazione degli organi, un gesto di straordinario altruismo che permetterà ad altri bambini di avere una nuova possibilità di vita.

I funerali non sono ancora stati fissati: si attende il completamento delle pratiche burocratiche e il nulla osta della magistratura.


L’incidente

La tragedia è avvenuta nel pomeriggio di venerdì scorso, intorno alle 17, all’incrocio tra via Peschiera e via Emanuele Filiberto, ad Adria (Rovigo).

Mattia viaggiava sul seggiolino posteriore della bici guidata dalla madre, una donna di 47 anni, quando una Saab nera, condotta da un 65enne di Cavarzere e diretta verso Rovigo, li ha travolti.

Secondo i primi rilievi della Polizia locale adriese, l’impatto sarebbe avvenuto fuori dalle strisce pedonali. Lo scontro è stato violentissimo: madre e figlio sono stati sbalzati sull’asfalto. La donna ha riportato ferite non gravi, ma per Mattia la situazione è apparsa da subito disperata.


Le irregolarità dell’auto

Con il passare delle ore, dalle indagini sono emerse circostanze sconcertanti. L’auto coinvolta risultava sotto sequestro amministrativo per infrazioni pregresse e priva di assicurazione.

Non solo: il conducente, un 65enne, stava guidando con la patente revocata. Una combinazione di violazioni che potrebbe aggravare ulteriormente la sua posizione. La Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e ha disposto ulteriori accertamenti tecnici.


L’agonia in ospedale

Dopo l’impatto, Mattia Restuccia è stato trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale di Padova. Giunto incosciente, è stato immediatamente intubato e sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Le speranze, però, si sono spente giorno dopo giorno. I medici hanno dichiarato la morte cerebrale e la madre, con un coraggio immenso, ha acconsentito all’espianto degli organi, previsto per giovedì 18 settembre.


Una comunità in lutto

La notizia della morte di Mattia ha sconvolto Adria e tutta la provincia di Rovigo. L’Accademia del Pane, insieme all’amministrazione comunale, ha deciso di rinviare l’evento “Buon compleanno Ciabatta” al 10 ottobre, in segno di rispetto per la tragedia che ha colpito la città.

Tanti i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore. La vicenda ha scosso anche il mondo scolastico e le associazioni del territorio, che si sono strette attorno alla madre, già segnata da un altro lutto: lo scorso 25 maggio era morto Pasquale Restuccia, padre del bambino.


Le indagini

La Polizia locale di Adria, coordinata dal comandante Pierantonio Moretto, sta lavorando per ricostruire ogni dettaglio della dinamica. La Saab è stata posta sotto sequestro e la posizione del 65enne è al vaglio della magistratura.

La Procura della Repubblica di Rovigo, titolare del fascicolo, potrà disporre consulenze tecniche e ulteriori approfondimenti. L’accusa ipotizzata è omicidio stradale, ma il quadro potrebbe aggravarsi viste le numerose irregolarità legate al veicolo e alla condotta del guidatore.


Una tragedia che lascia ferite profonde

La morte del piccolo Mattia non è solo la cronaca di un incidente stradale, ma la storia di una comunità che si ritrova a fare i conti con una perdita incomprensibile.

Il gesto della madre, che ha scelto di donare gli organi del figlio, rappresenta una luce di speranza in mezzo a un dolore immenso. Ma resta la rabbia per un destino che forse poteva essere evitato, se le regole fossero state rispettate.

Di Renato Valdescala

Esperienza nello sport e nella cronaca locale con quotidiani salernitani dal 1990. Con il tempo si è dedicato alla cronaca estera analizzando i fatti di maggiore rilievo con spirito critico e irriverente. Si occupa anche di approfondimenti di cronaca nazionale.

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