Maurizio RebuzziniMaurizio Rebuzzini

Maurizio Rebuzzini ritrovato in fin di vita dal figlio, il decesso in ospedale

Milano è sotto shock per la morte di Maurizio Rebuzzini, fotografo e intellettuale di 74 anni, trovato agonizzante nel suo studio di via Zuretti e deceduto poche ore dopo all’ospedale Fatebenefratelli. Sul corpo dell’uomo sono state rilevate ecchimosi al collo, compatibili con uno strangolamento.

A trovarlo è stato il figlio Filippo, che vive poco distante. Subito ha chiamato i soccorsi: l’uomo era in arresto cardiaco e in condizioni disperate. Nonostante il trasporto d’urgenza e i tentativi di rianimazione, il fotografo non ce l’ha fatta.


La scoperta e i primi rilievi

Il corpo è stato rinvenuto alle 20.00 circa di mercoledì 17 settembre 2025, sul ballatoio interno del civico 2/A di via Zuretti, nello stabile dove Rebuzzini abitava e lavorava. Il cortile era ingombro di impalcature per lavori di ristrutturazione, elemento che rende ancora più complessa la ricostruzione della dinamica.

Il pm di turno ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso e verificare se i segni rilevati sul collo siano riconducibili a un’aggressione o ad altre circostanze. Sul posto sono stati rinvenuti anche alcuni segni di sangue.


Le indagini della Squadra mobile

La Squadra mobile di Milano sta indagando senza escludere alcuna ipotesi: dall’aggressione a un malore improvviso che avrebbe potuto provocare una caduta e conseguenti lesioni. Al momento non emergono elementi certi, ma la pista dell’omicidio rimane in primo piano.

I vicini di casa hanno descritto Rebuzzini e il figlio come persone riservate, poco inclini ai rapporti di vicinato. Nessuna lite o episodio sospetto era stato segnalato nelle ultime settimane.


Chi era Maurizio Rebuzzini

Rebuzzini non era un semplice fotografo. Per anni ha insegnato Storia della fotografia all’Università Cattolica di Brescia, diventando un punto di riferimento per gli studenti e gli appassionati. Il suo studio, “Obiettivo camera”, era un luogo di cultura oltre che di lavoro, frequentato da professionisti e allievi.

Figura riservata, era apprezzato nel mondo accademico e artistico per la sua preparazione e per la capacità di raccontare la fotografia come linguaggio e forma d’arte.


Una comunità sotto shock

La notizia della sua morte si è diffusa rapidamente, suscitando dolore e incredulità nel mondo della fotografia. Numerosi ex studenti e colleghi hanno espresso cordoglio sui social, ricordandolo come un docente esigente ma capace di trasmettere passione.


Le prossime mosse

L’autopsia e le analisi disposte dalla Procura saranno decisive per stabilire la verità. Gli investigatori stanno acquisendo testimonianze e immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per capire chi abbia avuto accesso allo stabile nelle ore precedenti al decesso. Un altro giallo scuote il capoluogo lombardo dopo quello della misteriosa morte dell’ex tabaccaia Silvana Damato.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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