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Morto Andrea Purgatori, i colleghi ricordano il fuoriclasse dell’inchiesta: il retroscena di Ranucci

L’Italia perde un fuoriclasse del giornalismo di inchiesta. Andrea Purgatori è stato stroncato in ospedale a 70 anni da una malattia fulminante.

Andrea Purgatori stroncato da una malattia fulminante a 70 anni

Nato il primo febbraio 1953 nella Capitale, durante tutta la sua vita si è occupato in particolare di reportage e approfondimenti su terrorismo e criminalità: celebri le inchieste sulla strage di Ustica, così come quelle sul caso Moro e sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

In tv, su La7, conduceva la trasmissione ‘Atlantide‘. Autore e sceneggiatore di tanti film e fiction televisive tra cui Il Muro di Gomma, Fortapasc e Il Giudice Ragazzino. Presidente di Greenpace Italia dal 2014 al 2020. Lascia i figli Edoardo, Ludovico e Victoria.

Le inchieste su Ustica, Moro ed Emanuela Orlandi, conduceva Atlantide su La 7

“Che tristezza leggere di te Andrea che te ne sei andato all’improvviso. Sapevo della tua malattia ma era un pensiero che tenevo distante. Ora che non sei più tra noi anche questo tuo modo di andartene, dignitoso e senza clamore, rende l’idea di ciò che sei stato nella vita. cercarla, di chi la trova. Sei stato garbato, elegante, quello che oggi si direbbe essere una persona perbene. E da oggi ci mancherai tanto come e giornalista come uomo” – ha scritto su Facebook il giornalista Domenico Iannacone.

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“Da oggi mi sento più solo. Ho perso un amico e un grandissimo giornalista d’inchiesta : Andrea Purgatori. Senza il suo coraggio, senza le sue qualità molte nefandezze rimarrebbero oscure. Provo un grande dolore, solitudine e un grandissimo rimpianto: non poterlo avere con me in Rai. Ci eravamo incontrati pochi giorni fa, con un impegno: rifare le trasmissioni a reti unificate, Rai 3 e La 7, sulla mafia. Come le fecero Michele Santoro e Maurizio Costanzo. Perché non bisogna abbassare la guardia per difendere il Paese e le future generazioni da questo cancro” – si legge in un post di Sigfrido Ranucci.

Andrea Purgatori conduceva Atlantide

Sigfrido Ranucci: ‘Volevamo rifare le trasmissioni a reti unificate sulla mafia come Costanzo e Santoro’

Anche Marino Bartoletti affida a Facebook un pensiero per la scomparsa di Purgatori : “Se n’è andato (a tradimento) un giornalista grandissimo. Ho Sempre pensato che il vero senso della mia professione fosse rappresentato da quelli come Andrea Purgatori: ricerca (scrupolosa e onesta) della verità, senza fronzoli, senza padroni e senza autocompiacimento. Nell’ultimo messaggio che mi aveva mandato c’era scritto: ‘Ormai è un mondo malato, Marino’. Senza di lui lo è di più”. “Ciao Andrea, ci mancheranno il tuo rigore, la tua ironia, e quella tua voce che scuoteva l’anima”. ha scritto su Twitter Massimo Giannini, direttore de “La Stampa”.

Purgatori è apparso come attore in più episodi della serie televisiva ‘Boris’, nei film di Carlo Verdone ‘Posti in piedi in paradiso’ (2012) e L’abbiamo fatta grossa’ (2016) e nei film di Alessandro Aronadio ‘Due vite per caso’ (2010) e ‘Orecchie’ (2016) e nella serie televisiva ‘1993’ (2017). 

Marino Bartoletti: ‘Ho sempre pensato che il vero senso della mia professione fosse rappresentato da quelli come Andrea Purgatori’

In carriera ha conquistato numerosi riconoscimenti. Nel 1992 il Nastro d’argento per il miglior soggetto con ‘Il muro di gomma’, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d ‘oro 1994 per la miglior sceneggiatura con ‘Il giudice ragazzino’ e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film ‘Fortapàsc’ sull’omicidio del giovane giornalista Giancarlo Siani.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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