Quali sono le cause dello schianto in Oltrepò Pavese?
Si è spenta a soli 14 anni Noemi Dellabianca, la giovane studentessa dell’Oltrepò Pavese rimasta gravemente ferita in un incidente stradale avvenuto lunedì 21 luglio in località Fumo, lungo la statale 10 tra Casteggio e Corvino San Quirico. Ricoverata al Niguarda di Milano, è deceduta due giorni dopo l’impatto, mercoledì mattina, a causa di complicanze post-operatorie. Il paese di Pietra de’ Giorgi, dove Noemi viveva con la famiglia, è sotto shock.
La giovane viaggiava come passeggera su uno scooter guidato da un amico sedicenne. I due ragazzi sono finiti a terra dopo un violento scontro con una Dacia, in circostanze ancora al vaglio della polizia locale. Noemi ha riportato fratture multiple a entrambe le gambe e gravi traumi interni. Trasferita in elisoccorso a Milano e sottoposta a un delicato intervento chirurgico, è entrata in coma, da cui non si è più risvegliata. Secondo i medici, un’embolia post-operatoria potrebbe aver causato l’arresto cardiaco fatale.
Come è avvenuto l’incidente a Corvino San Quirico?
L’incidente si è verificato nel primo pomeriggio di lunedì 21 luglio. Noemi era salita a bordo dello scooter con un amico, un ragazzo di 16 anni, per una breve uscita nei pressi di casa. Mentre percorrevano la strada statale 10, in direzione di Casteggio, il motorino avrebbe tamponato una vettura che procedeva davanti, per cause ancora da chiarire. Il contatto ha fatto perdere l’equilibrio al conducente: entrambi i ragazzi sono stati scaraventati sull’asfalto.
A differenza dell’amico, rimasto cosciente e trasportato all’ospedale di Voghera con ferite non gravi, le condizioni di Noemi sono apparse subito critiche. Il suo corpo presentava fratture ai femori e lesioni interne. I soccorritori hanno attivato immediatamente l’elisoccorso che ha trasportato la ragazza al Niguarda, dove è stata ricoverata in terapia intensiva. Nonostante l’operazione d’urgenza, sono sopraggiunte complicanze che ne hanno compromesso irrimediabilmente le condizioni cliniche.
Un dolore che si moltiplica: il furto dell’auto del padre fuori dall’ospedale
Come se la tragedia non fosse già abbastanza insopportabile, la famiglia Dellabianca ha subito anche un atto vile e ingiustificabile: l’auto del padre di Noemi è stata rubata nel parcheggio dell’ospedale Niguarda di Milano, mentre l’uomo accorreva al capezzale della figlia in fin di vita.
Davide Dellabianca, imprenditore vinicolo molto conosciuto nell’Oltrepò pavese, aveva raggiunto Milano nel minor tempo possibile dopo aver ricevuto la notizia dell’aggravarsi delle condizioni della figlia. Dopo aver lasciato in fretta la vettura nel parcheggio esterno del pronto soccorso, si è precipitato all’interno dell’ospedale, ignaro che qualcuno stava approfittando del suo momento più drammatico per derubarlo.
Poche ore prima di apprendere la notizia della morte della figlia, è stato lui stesso a denunciare pubblicamente l’accaduto con un appello sui social:
“Ciao amici, oggi mi hanno rubato questa auto nel parcheggio dell’ospedale Niguarda. Per favore fate girare, spero di ritrovarla.”
Le sue parole, semplici ma strazianti, sono diventate virali, suscitando un’ondata di indignazione e solidarietà. In molti hanno condiviso il post per aiutare nel ritrovamento, ma anche per esprimere vicinanza a un padre colpito due volte: prima nella speranza, poi nella perdita.
Chi era Noemi Dellabianca, lutto a Pietra de’ Giorgi
Noemi era una studentessa dell’istituto superiore di Voghera. Viveva con la famiglia a Pietra de’ Giorgi, un piccolo comune dell’Oltrepò pavese con meno di 800 abitanti. Il padre, Davide Dellabianca, è un imprenditore vitivinicolo molto conosciuto nella zona e attivo in politica locale come capogruppo di maggioranza in consiglio comunale. La madre, Maria Diaz, di origini dominicane, lavora in un ristorante di famiglia.
Il dramma ha sconvolto tutta la comunità: in paese tutti conoscevano Noemi, descritta come una ragazza solare e sensibile. A rendere ancora più amaro il dolore, il padre ha denunciato il furto della propria auto avvenuto poche ore prima della morte della figlia, mentre era parcheggiata all’esterno del Niguarda. Un gesto ignobile che ha scatenato l’indignazione sui social.