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Omicidio Michelle Causo, il 17enne: ‘Mi doveva 30 euro’, la tesi non convince gli inquirenti

Ha negato di aver colpito a morte con una decina di fendenti Michelle Maria Causo per un rifiuto o questioni di gelosia nel corso dell’interrogatorio reso al Pm Anna Di Stasio della Procura dei Minori di Roma. Per il 17enne originario dello Sri Lanka è scattato l’arresto con l’accusa di omicidio e occultamento.

L’aspirante trapper ha negato di aver aggredito Michelle Maria Causo per un rifiuto

L’aspirante trapper ha riferito di aver discusso con la 17enne nell’abitazione di via Giuseppe Benedetto Dusmet, nel quartiere romano di Primavalle, per un prestito che le aveva fatto. “Abbiamo litigato perché mi doveva un trentina di euro”. Una ricostruzione che non convince gli inquirenti data l’efferatezza del delitto.

Il minore ha impugnato il coltello di cucina ed ha colpito Michelle al collo, al viso ed al torace con la ragazza che ha tentato disperatamente di difendersi facendo scudo con le braccia come si evidenzia dalle ferite rinvenute dall’analisi esterno del corpo.

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Nessun segno di violenza sessuale con il 17enne che sarebbe rimasto a lungo con il cadavere dell’amica sul pavimento prima di prendere il sacco dell’immondizia e chiuderla dentro ma nel percorso da casa al cassonetto della spazzatura ha lasciato una lunga scia di sangue che ha allarmato un vicino e che ha permesso agli inquirenti di ricostruire l’accaduto.

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Tra l’altro mentre trasportava il cadavere il giovane ha anche aiutato una vicina ad entrare il passeggino nell’androne di casa. Il giovane sarà nuovamente interrogato in occasione dell’udienza di convalida dell’arresto fissata per lunedì 3 luglio.

Nel frattempo si proverà a far chiarezza sul movente del delitto. I genitori di Michelle Maria Causo sono certi che il minore si fosse invaghito della figlia e che avrebbe colpito a morte la ragazza per un rifiuto. A tal riguardo saranno analizzati i telefonini e in particolare gli eventuali messaggi che la vittima si è scambiata con il suo aguzzino.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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