Tragedia in ospedale: uccide la moglie malata e si toglie la vita
Si è consumata una tragedia questa mattina all’ospedale Carlo Ondoli di Angera, in provincia di Varese, dove un uomo di 91 anni ha ucciso la moglie ricoverata e si è poi suicidato. L’episodio, che ha sconvolto l’intera comunità locale, è avvenuto intorno alle ore 12:00 all’interno del reparto di medicina sub-acuta della struttura sanitaria.
L’uomo, originario di Milano e residente a Cuasso al Monte (Varese), è entrato indisturbato nell’ospedale portando con sé una pistola di piccolo calibro, nonostante i controlli in vigore. Ha raggiunto la stanza dove era ricoverata la moglie, un’anziana di 86 anni affetta da gravi problemi di salute. Qui ha fatto fuoco contro la donna, uccidendola all’istante, per poi rivolgere l’arma contro sé stesso.
Nessun testimone diretto: il personale ha trovato i due coniugi già senza vita
Secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri della Compagnia di Gallarate e del Nucleo Investigativo provinciale di Varese, intervenuti immediatamente sul posto insieme alla Procura, nessuno era presente nella stanza al momento della tragedia.
Il personale sanitario, allertato dal rumore degli spari, è accorso tempestivamente ma ha potuto solo constatare il decesso di entrambi i coniugi. Sul luogo della tragedia sono state avviate immediatamente le indagini per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Il possibile movente: disperazione per la malattia della moglie
Gli inquirenti non escludono che alla base dell’omicidio-suicidio di Angera possa esserci stato un gesto di disperazione legato alle condizioni di salute della donna. Da quanto trapela, la moglie dell’anziano era gravemente malata e le sue prospettive di guarigione apparivano estremamente compromesse. Il 91enne era devastato dalla prospettiva di andare avanti senza di lei.
Le indagini sono ora concentrate sull’origine dell’arma: il 91enne non risultava infatti essere in possesso di alcuna autorizzazione al porto d’armi né di registrazioni ufficiali che attestassero la detenzione dell’arma da fuoco utilizzata per il tragico gesto.
La nota dell’ospedale: “Profondamente addolorati per l’accaduto”
Attraverso una nota ufficiale diffusa nel pomeriggio, la direzione dell’Asst Sette Laghi ha espresso profondo cordoglio per quanto accaduto. “La vicenda umana che oggi è giunta a un esito improvviso e scioccante coinvolge emotivamente tutti noi e ancora di più chi l’ha vissuta da vicino. Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia dell’anziana coppia e la nostra vicinanza ai professionisti in servizio nella sede di Angera, spettatori di un epilogo così tragico”, si legge nel comunicato.
Il dramma ha colpito anche il personale medico e infermieristico presente in reparto, comprensibilmente scosso per l’accaduto.
La Procura indaga
La Procura della Repubblica di Varese, che coordina l’inchiesta, sta analizzando anche le modalità con cui l’uomo sia riuscito a introdurre l’arma in ospedale senza essere fermato. Verranno esaminati i filmati delle telecamere di videosorveglianza e sentiti eventuali testimoni per ricostruire nel dettaglio i minuti che hanno preceduto il gesto estremo.
Al centro dell’attenzione anche eventuali falle nei sistemi di sicurezza del nosocomio che avrebbero potuto consentire all’uomo di agire indisturbato.
Un dramma che riapre il dibattito sul fine vita e la disperazione degli anziani
L’omicidio-suicidio di Angera riaccende il dibattito sulle difficoltà psicologiche e sociali che molte coppie anziane si trovano ad affrontare quando uno dei due è gravemente malato. Non di rado, la disperazione, il senso di impotenza e l’impossibilità di vedere una via d’uscita spingono a gesti estremi.
Questo tragico episodio si inserisce purtroppo in un filone crescente di cronaca nera che evidenzia il bisogno urgente di maggiore attenzione sociale, psicologica e assistenziale verso la terza età e le famiglie coinvolte in malattie invalidanti.