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Riesumata salma Liliana Resinovich, Visintin: ‘Credo nella teoria del suicidio’, biglietto di Sterpin

Si sono concluse poco prima delle 10:00 di martedì 13 febbraio al cimitero di Sant’Anna di Trieste le operazioni iniziate per la riesumazione del cadavere di Liliana Resinovich . 

Il cadavere di Liliana Resinovich sarà sottoposto ad ulteriori esami autoptici

Verso le 9:00 è stata calata una lunga scala nella fossa. Successivamente quattro addetti, che indossavano una tuta bianca, hanno azionato il sistema per riportare in superficie la bara; attività che si è conclusa verso le 9:35. Il feretro è stato quindi inserito in un contenitore di metallo e caricato a bordo di un furgone delle onoranze funebri. Il cadavere della donna sarà sottoposto ad ulteriori esami autoptici a Milano, come disposto dalla magistratura. A seguire le operazioni, a pochi metri di distanza, il marito Sebastiano Visintin, mentre l’amico della donna, Claudio Sterpin, pur presente in cimitero, ha preferito seguire da lontano, defilato rispetto al luogo della riesumazione. 

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Credo nella teoria del suicidio purtroppo, per quello che ha lasciato a casa, il telefonino e altri oggetti. E penso che lei sia morta il giorno 14 dicembre“. Sono le parole di Sebastiano Visintin, marito di Liliana Resinovich , a margine della riesumazione del corpo della donna oggi a Trieste per nuovi accertamenti che saranno eseguiti a Milano. Liliana era scomparsa da casa il 14 dicembre 2021. Il suo cadavere era stato ritrovato il 5 gennaio 2022 in un boschetto all’interno dell’ex ospedale psichiatrico San Giovanni a Trieste, avvolto in due sacchi neri e con la testa infilata in sacchetti di plastica legata con un cordoncino. 

Il biglietto di scuse di Claudio Sterpin per Liliana Resinovich

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“Domani sono 26 mesi che Liliana non c’è più e ancora adesso non abbiamo risposte. Mi domando il perché, cos’è successo”. Sulla riesumazione della salma: “Questa è una cosa che andava fatta per dare una parola fine. Spero che dopo lasceranno in pace Liliana. Quello che ho visto oggi è una cosa che non auguro a nessuno”. 

Di contro Claudio Sterpin non crede all’ipotesi dell’estremo gesto. “La verità è che non è sicuramente il suicidio che ci hanno voluto propinare e che a me dà un fastidio tremendo, solo a pensarlo. É stato fatto poco più di niente in un anno e mezzo, se non preparare un faldone che dice esclusivamente che si è suicidata. Ma come? Quando? Perché? Non credo a questa ipotesi” – ha detto l’amico di Liliana Resinovich. “Ho lasciato sulla tomba una tabella, che dice più o meno ‘scusa per il vilipendio che ti viene fatto, ma è indispensabile per ricercare la verità”.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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