Roberto Giannetti e la figlia AsiaRoberto Giannetti e la figlia Asia

Dove si trovava Asia Giannetti?

Per sette lunghi giorni la famiglia di Asia Giannetti ha vissuto nell’angoscia. Poi il lieto epilogo con il ritrovamento. La ragazza, 14 anni, era scomparsa il 18 luglio dalla comunità per minori di Mongreno, a Torino, dove si trovava ospite. Di lei non si avevano più notizie: non aveva con sé né cellulareportafoglio, e ogni contatto si era bruscamente interrotto.

La sparizione era stata subito denunciata ai carabinieri, mentre online si era attivata una catena solidale fatta di appelli, segnalazioni e condivisioni, che aveva coinvolto centinaia di utenti.


Come è stata ritrovata Asia? Il ruolo della polizia e il sollievo dei genitori

La svolta è arrivata nella notte tra il 23 e il 24 luglio. Alle 2:30 del mattino, la Polizia di Stato ha rintracciato Asia presso la stazione di Porta Nuova a Torino. “Mi è arrivato un messaggio dalla comunità: mia figlia è stata ritrovata, sta bene”, ha raccontato Roberto Giannetti, il padre della ragazza, in collegamento con Unomattina Estate.

Secondo quanto riferito dalle autorità, Asia era in buone condizioni di salute e sarebbe andata subito a dormire, sfinita dai giorni trascorsi lontano da casa e sotto pressione. Al momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli su dove abbia trascorso la settimana o se una segnalazione abbia guidato la polizia.


La testimonianza del padre: “Ora spero di ricostruire un rapporto con lei”

Il padre, visibilmente provato ma sollevato, ha voluto ringraziare pubblicamente le persone che si sono mobilitate:

“C’è stata una grande catena intorno, Asia è stata aiutata. È stata una settimana orribile, che non auguro a nessuno. Non c’era pace”.

Emozionato, ha anche parlato del desiderio di ricucire il legame con la figlia:

“Spero di incontrarla a breve e parlare un po’ di più con lei. Cercherò di recuperare un rapporto che col tempo si è un po’ spento”.


Chi è Asia Giannetti e perché si trovava in comunità?

Asia è originaria di Crescentino, in provincia di Vercelli, ma viveva da qualche tempo in una comunità per minori a Torino. I dettagli sulle motivazioni dell’affido non sono stati diffusi per rispetto della privacy, ma è chiaro che si trattasse di una situazione delicata e monitorata dai servizi sociali.

Il suo improvviso allontanamento ha destato molta preoccupazione proprio per la sua vulnerabilità: nessun documento, nessun cellulare, né mezzi per spostarsi o chiedere aiuto.


Una vicenda a lieto fine, ma resta l’interrogativo: perché è scappata?

Mentre la famiglia può finalmente tirare un sospiro di sollievo, resta aperto il nodo principale: cosa ha spinto Asia Giannetti ad allontanarsi dalla comunità?. Le autorità non si sono ancora espresse, ma sarà probabilmente proprio la ragazza, nei prossimi giorni, a fornire indicazioni utili per comprendere le sue motivazioni, e capire se abbia vissuto disagi o pressioni.

Il padre spera che questa vicenda faccia comprendere alla figlia da quanto affetto è circondata:

“Magari adesso vedrà che ci sono tante persone che le vogliono bene. Spero serva anche a farle capire che non è sola”.


Il ritorno alla normalità: protezione, ascolto e vicinanza

Ora che Asia Giannetti è al sicuro, il percorso più delicato sarà emotivo e relazionale. Gli operatori dei servizi sociali e la famiglia dovranno accompagnarla nel ritorno alla quotidianità, con l’obiettivo di ricostruire fiducia e serenità. Il caso di Asia, pur finito bene, riaccende il dibattito sulla condizione di minori fragili, ospitati in strutture che spesso faticano a garantire un contesto familiare stabile.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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